Nonostante il risultato deludente, Mercedes ritiene di aver scoperto le cause delle pessime performance della W15 ad inizio stagione.
La stagione 2024 di F1 è iniziata in maniera quasi drammatica per la Mercedes. La scuderia di Brackley non è riuscita a mantenere il ruolo di prima inseguitrice di Red Bull, scivolando dietro a Ferrari, McLaren e talvolta persino Aston Martin. La W15, pur avendo un potenziale maggiore rispetto alle deludenti monoposto precedenti, si è dimostrata imprevedibile ed incostante nelle prime gare, evidenziando problemi di instabilità soprattutto nelle curve veloci. In più, il team anglo-tedesco non ha brillato per scelte strategiche e efficacia operazionale, soprattutto per quanto riguarda i pit stop. Il risultato di Suzuka, un misero settimo e nono posto, riflette le gerarchie attuali, ma in Mercedes c’è fiducia che l’ultimo Gran Premio possa aver rappresentato un punto di svolta nella comprensione delle caratteristiche della vettura.
“Abbiamo cercato di svolgere un programma intenso… – ha affermato Andrew Shovlin nel video di resoconto del GP del Giappone – “…con l’obiettivo di rendere il comportamento della vettura più prevedibile durante il fine settimana. Abbiamo scoperto che siamo in grado di trovare la finestra di funzionamento ideale per la vettura, ma se il vento o la temperatura dell’asfalto cambiano la macchina esce facilmente da quella finestra. Ciò ha causato le cattive prestazioni in qualifica e in gara. Senza dubbio non siamo nella situazione in cui vorremmo trovarci e abbiamo molto lavoro da fare, ma il lavoro durante il weekend è stato più agevole ed il bilanciamento della macchina è stato più costante. Ci sono problemi che dobbiamo risolvere velocemente, ma sembra che abbiamo una piattaforma più stabile e costante.”
Il Trackside Engineering Director di Mercedes ha poi sottolineato che il GP di Cina, tornato in calendario dopo quattro anni di assenza, rappresenterà una bella sfida per tutti quanti: “Sono diversi anni che non corriamo in Cina e avremo subito il primo weekend Sprint. Quest’anno c’è anche un nuovo format con due parchi chiusi: dalla Qualifica Sprint alla gara Sprint non si può modificare la macchina, poi abbiamo l’opportunità di cambiarla tra la fine della corsa breve e la qualifica per il Gran Premio di domenica. Stiamo rianalizzando i dati accumulati in passato, anche se con questa generazione di vetture non abbiamo mai corso a Shanghai.”
Le gomme, l’aerodinamica e tanto altro è completamente diverso…” – ha concluso Shovlin – “…quindi gran parte del lavoro di preparazione viene fatto al simulatore. Però serve anche rispolverare le informazioni raccolte anni fa, come le cause del degrado degli pneumatici, per cercare di avere un quadro più chiaro. Sicuramente si tratta di una grande sfida, ma è anche divertente e stimolante perché se si azzecca tutto possono emergere delle opportunità.”
Foto: Mercedes Media Centre