Gp Brasile, Analisi gara: Verstappen game, set, match, Leclerc fa limitare i danni alla Ferrari

Max Verstappen con una grande impresa e rimonta nel Gp del Brasile da il colpo del ko a Lando Norris e si avvicina al quarto titolo mondiale, mentre Charles Leclerc salva una Ferrari che nuovamente non è riuscita ad accendere le gomme.

A poche ore da quando Lewis Hamilton è sceso in pista con l’ultima McLaren di Ayrton Senna, Max Verstappen  nel Gp del Brasile compie un’impresa sul bagnato che ha ricordato quelle di The Magic. L’olandese furioso per l’eliminazione in qualifica che l’ha costretto a scattare dalla diciassettesima posizione, ha compiuto una grandissima rimonta, con cui oltre a rompere un digiuno che durava da Barcellona, ha zittito chi l’ha criticato dopo Austin ed il Messico, facendo game, set e match a Lando Norris. Il vincitore della Sprint ancora una volta non ha sfruttato un’occasione ed una pole, che unito ad un grave errore a metà corsa, gli fa dire addio al titolo. Inattesi protagonisti Esteban Ocon e Pierre Gasly, i quali hanno regalato un doppio podio importantissimo all’Alpine nella sua stagione più difficile, portandola al sesto posto della classifica Costruttori. Invece George Russell e Charles Leclerc hanno salvato Mercedes e Ferrari. Se l’inglese, in una delle peggior prestazioni in carriera sul bagnato di Lewis Hamilton, è stato sfortunato e penalizzato dagli episodi, il monegasco faceva limitare i danni alla Scuderia di Maranello, alle prese con la giornata no di Carlos Sainz di nuovo a muro.

Infatti come possiamo vedere dai dati delle telemetria di F1-TEMPO, fin dal via la SF-24 fatica come nelle qualifiche, mentre Verstappen costruiva il suo capolavoro e per Norris il Gp del Brasile iniziava in salita. Il pilota della McLaren dopo la falsa partenza, viene bruciato al via da Russell, Verstappen con un primo giro, che ha ricordato quello di Senna a Donington, era già in zona punti. Lo show del campione del mondo prosegue e nella tredicesima tornata sale in sesta posizione, con un distacco di undici secondi dalla testa della corsa, e girando soltanto due decimi (1.24.8) più lento dei due britannici (1.24.6). Infatti Norris nonostante dia la sensazione di essere più veloce di Russell, a causa di una MCL38 più carica rispetto alla Sprint, non riesce a superarlo. Situazione identica per Leclerc (1.24.9), che rimane alle spalle di Ocon, e deve ricorrere a tutto il suo talento per chiudere la porta a Verstappen. La SF-24 come nelle qualifiche, non sa gestire le gomme, tanto da costringerlo ad un pit stop anticipato che pagherà caro. Stessa scelta di Russell, Norris e Tsunoda, i quali hanno approfittato della virtual safety car per il lungo di Hulkenberg, mentre Verstappen e le Alpine proseguono.

Mossa che si rivelerà giusta, e al 32° giro con la safety car in pista Colapinto va a muro, e viene esposta la bandiera rossa. Ocon, Verstappen e Gasly approfittano dell’interruzione per cambiare le gomme. Subito dopo la ripartenza, Sainz che era risalito in top ten va a muro come in qualifica, e la gara viene nuovamente neutralizzata. Quando la safety car va ai box, Verstappen si scatena, sorpassando Ocon e prendendosi di forza la leadership del Gp del Brasile, imponendo un ritmo insostenibile per tutti. Il pilota della Red Bull batte per diciassette volte la miglior prestazione, ed è l’unico a martellare sull’1.22 alto. Chi riesce ad avvicinare i suoi tempi è soltanto Ocon (1.23.3), che insieme a Gasly (1.23.8) riescono a tenere dietro di loro senza problemi gli avversari. Per Norris la seconda parte di gara diventa un incubo, commettendo un errore che lo fa scivolare in settima posizione, e taglia il traguardo sesto solo perché Piastri lo lascia passare. Idem per Leclerc, che sbaglia e viene superato da Russell. La SF-24 anche con il nuovo pacchetto fatica con la pioggia, ma soprattutto a trovare il warm-up delle gomme con temperature basse. Leclerc (1.24.3) soltanto nel finale riuscirà a girare sullo stesso ritmo di Russell (1.23.9), che cerca di prendersi il terzo posto, ma Gasly difende il podio.

Il grafico del passo gara, conferma quanto la perfezione di un Verstappen che ha ribadito di essere il Re del Bagnato ed ha voluto dare una prova di forza spingendo fino alla bandiera a scacchi, insieme ad un muretto Red Bull perfetto, abbiano fatto la differenza. Tutto l’opposto di Norris e la McLaren, che ancora una volta sotto pressione vanno in confusione, dando già a Las Vegas a SuperMax la chance di festeggiare il quarto mondiale della sua carriera. Occasione persa per la Mercedes, che non ha ascoltato Russell, palesando ancora una volta scarsa fiducia nel suo pilota. Invece per la Ferrari il bicchiere è mezzo pieno. Interlagos ha fatto capire che l’ultimo pacchetto di sviluppo non ha corretto tutti i punti deboli della SF-24, e uno degli obiettivi della vettura 2025, sarà quello di innescare le gomme con qualsiasi condizione meteo. Però dopo le qualifiche, la Rossa avrebbe firmato per questo risultato e riuscire a rimanere in corsa per il Mondiale Costruttori, con Las Vegas che sulla carta è una pista più adatta alla SF-24. Per Fred Vasseur oltre che da Sainz, il campanello d’allarme arriva dalla perfomance di Hamilton, che sul bagnato ha sempre fatto magie, ed invece non è riuscito a rimontare come Verstappen.

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