Michael Schumacher si impone su Mika Hakkinen ed il Cavallino vince il mondiale dopo 21 anni di digiuno. Alla rossa va anche il costruttori per il secondo anno di fila.

Ritorna la nostra rubrica Flashback, dedicata alle migliori stagioni della storia della Formula 1. Tra queste spicca sicuramente il campionato del mondo 2000, nel quale si era assistito all’ennesimo duello tra Michael Schumacher e Mika Hakkinen. Il mondiale inizia con la solita promessa Ferrari, con l’obiettivo del titolo piloti che non può continuare a sfuggire. Negli ultimi tre anni infatti, la rossa si è sempre giocata l’iride all’ultima gara ma uscendone sconfitta. Nel 1997 Schumi dovette cedere alla Williams di Jacques Villeneuve, mentre nel biennio successivo è stato Hakkinen ad avere ragione prima del tedesco e poi del compagno Eddie Irvine.
Nel 2000, il Kaiser di Kerpen torna a pieno regime dopo il brutto infortunio di Silverstone, che lo costringe ad abbandonare i sogni di gloria per la stagione 1999. La Ferrari ha comunque concluso il millennio con la soddisfazione del mondiale costruttori, mentre quello piloti non torna a Maranello dal lontano 1979. La stagione si apre con l’ingaggio del brasiliano Rubens Barrichello, proveniente dalla Stewart che va a sostituire il vice-campione Irvine. La nuova monoposto si chiama F12000, pronta a sfidare la McLarenMercedes MP415 progettata da Adrian Newey. Schumacher contro Hakkinen è la sfida che le folle acclamano, ma anche il compagno del finlandese, David Coulthard, metterà in mostra delle ottime performance.

La caccia al titolo inizia in Australia, dove per il terzo anno di fila le frecce d’argento monopolizzano la prima fila. Le McLaren mantengono bene il comando al via, ma Schumi rimane nella scia dei battistrada. Coulthard alza bandiera bianca dopo soli dieci giri, esattamente come nel 1999. Il tedesco si mette così a caccia del rivale, ma anche il campione del mondo deve arrendersi dopo appena diciotto passaggi con il motore Mercedes in fumo. Le Ferrari volano così al comando, piazzando una devastante doppietta. Il leitv motiv non cambia nelle prove successive, con Schumacher che si invola anche in Brasile e ad Imola. Sul tracciato Enzo e Dino Ferrari, la rossa sconfigge Hakkinen grazie ad un’eccezionale tattica ai box.

La riscossa delle frecce d’argento parte a Silverstone, dove Barrichello ottiene la prima pole al volante della rossa. Un problema idraulico costringe alla resa il brasiliano nel corso della gara, che viene vinta da Coulthard davanti al compagno di squadra. Michael chiude terzo e consolida la vetta del mondiale. In Spagna prosegue la rimonta anglo-tedesca, con Hakkinen che trova la prima vittoria stagionale mentre Schumacher è solo quinto. L’affondo delle McLaren prosegue a Monaco, con lo scozzese ancora al top seguito da Barrichello, mentre Hakkinen chiude sesto. Schumacher domina la scena ma è costretto al ritiro a causa della rottura di una sospensione. Il Kaiser torna a ruggire piazzando due successi consecutivi al Nurburgring ed in Canada.

Il vantaggio di Schumacher su Hakkinen a questo punto del campionato è di ben 24 punti, ma di lì a poco la stagione 2000 si complicherà per la Ferrari nel corso dell’estate dell’estate. Tra Francia ed Austria infatti, Michael si ritira due volte a causa della rottura del motore a MagnyCours e di un incidente al via all’A1 Ring. La McLaren non sbaglia un colpo, piazzando due doppiette capitanate prima da Coulthard ed in seguito da Hakkinen. In Germania la rossa torna a sorridere, grazie ad un successo romanzesco di Barrichello, il primo in carriera. Il brasiliano scatta diciottesimo in griglia, ma grazie ad una guida sopraffina sul bagnato nel finale riesce a battere le due frecce d’argento. Schumi è costretto nuovamente ad un ritiro per via di un contatto alla prima curva con la Benetton di Giancarlo Fisichella.

In Ungheria avviene il sorpasso in classifica di Hakkinen su Schumacher. Michael parte in pole, ma il finlandese gli strappa subito il primato alla partenza vincendo in seguito la corsa. L’appuntamento successivo è fissato per il Gran Premio del Belgio, dove Mika ottiene la pole position. Un errore nel corso delle prime battute consegna al rivale la vetta della gara, dando vita ad un duello entrato nella storia del motorsport. A tre giri dal termine, Hakkinen approfitta della Bar doppiata di Ricardo Zonta per sverniciare Schumacher sul rettilineo del Kemmel, trionfando a Spa e volando a +6 nel mondiale. Sembra il colpo del ko.

La Ferrari deve reagire a casa sua, nel Gran Premio d’Italia previsto a Monza. Il lavoro di Michael è perfetto, in quanto riesce ad ottenere la partenza al palo per poi dominare la scena davanti al grande avversario. La corsa brianzola è funestata dall’incidente alla Variante della Roggia che coinvolge Barrichello, Coulthard e le Jordan, con una gomma che si stacca da una delle monoposto e ferisce mortalmente Paolo Gislimberti, un funzionario della CEA. Il dramma si avverte sin dai primi istanti, con un’ambulanza che lo trasporta in fretta al centro medico. Il decesso verrà annunciato poco dopo.

Con il successo di Monza, Schumi aggancia Ayrton Senna a 41 successi in carriera, notizia che lo porterà a scoppiare in lacrime in conferenza stampa. Quelle lacrime renderanno il tedesco invincibile nel finale di stagione. La tappa successiva si svolge ad Indianapolis, dove si disputa per la prima volta dopo molti anni il Gran Premio degli Stati Uniti. Michael domina anche qui, mentre Hakkinen si ritira per il cedimento del motore e sprofonda a -8 nel mondiale.

A Suzuka, in Giappone, il leader di classifica può chiudere i conti in anticipo in caso di vittoria. Per Schumacher arriva la terza pole consecutiva sul tracciato nipponico, ma Hakkinen riesce a prendere la testa del gruppo alla partenza. I duellante imprimono un ritmo forsennato alla corsa, allungando decisamente sulla concorrenza. Una tattica perfetta al secondo pit stop studiata da Ross Brawn permette alla rossa #3 di riprendersi il comando delle operazioni, portando a casa il mondiale dopo 21 da quello di Jody Scheckter. A Maranello si scatena la festa alle 8 di domenica 8 ottobre 2000, giornata che cancella tutti gli anni di delusioni che si sono susseguiti prima dell’epopea Schumacher. Le campane del paesino modenese suonano a festa, con i caroselli che esplodono nella gioia dei tifosi ferraristi. L’opera viene completata due settimane dopo in Malesia, dove l’ennesimo successo del tedesco consegna per il secondo anno consecutivo il titolo costruttori alla rossa. Si tratta dell’inizio di un dominio quasi irripetitibile, imitato soltanto dalla Mercedes dei giorni nostri.

Dopo l’emozionante appuntamento odierno, vi diamo appuntamento ai prossimi giorni dove torneremo con la rubrica Flashback per parlare della annate più emozionanti della storia del Circus.

 

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