Il meteo inclemente previsto per il weekend di Spa ha moltiplicato le domande sulla sicurezza del tracciato belga.

Il weekend di Spa si è aperto all’insegna della pioggia, che da questa mattina non lascia continuamente scampo al circuito belga. E inevitabilmente, con le condizioni meteo inclementi si è presentata la questione della sicurezza, che più volte tornerà al centro dell’attenzione questo weekend. Le previsioni del tempo fanno infatti presagire un fine settimana bagnato, con buone possibilità di pista asciutta solo per domenica, e sembra inevitabile che alcune sessioni rischino la cancellazione. Se a questo aggiungiamo quanto accaduto in Formula Regional lo scorso 1 luglio, con l’incidente che ha causato la scomparsa di Dilano van’t Hoff in condizioni di bassissima visibilità, è chiaro che la Direzione Gara e il circuito avranno una responsabilità importante nei prossimi tre giorni.

Nella giornata dedicata ai media, i piloti hanno generalmente condiviso i timori legati al meteo, sottolineando come a Spa la scarsissima visibilità sia un fattore fondamentale. George Russell, presidente dell’associazione dei piloti di F1, è stato il più eloquente a riguardo: “Le questioni sono due: se Spa è sufficientemente sicura e se le condizioni sono accettabili. Spa è uno dei circuiti più pericolosi insieme a Gedda, Monaco e Suzuka. Se aggiungiamo anche il meteo, la visibilità diventa praticamente inesistente. E’ come guidare sull’autostrada sotto il diluvio e senza i tergicristalli. Personalmente penso che Spa sia sicura, ma dobbiamo trovare una soluzione per la visibilità. All’Eau Rouge hanno fatto grossi progressi con le vie di fuga, quindi non è parte delle discussioni con la FIA.”

“Fortunatamente sembra che il meteo sia migliore domenica, quindi dovremmo correre.” – ha proseguito il britannico nella sessione dedicata ai media, alla quale Newsf1.it ha partecipato – “Visti i recenti avvenimenti, la FIA deve prendere decisioni coraggiose per la sicurezza. Conosciamo tutti gli eventi di due anni fa. Vogliamo correre, ma quando si va a 300 km/h senza riuscire a vedere 50 metri più avanti, l’incidente è dietro l’angolo. Questo weekend hanno una grossa responsabilità. Per una singola vettura condizioni come quelle di due anni fa sono sicure, ma quando venti macchine sono insieme in pista, dalla terza posizione in poi non si vede nulla. Era solo una questione di tempo prima che accadesse quello che è successo in Formula Regional. […] C’è un limite di sicurezza che varia da circuito a circuito e dipende dall’asfalto e dalle particolarità del paesaggio. Gli alberi in Curva 5, ad esempio, impediscono all’umidità di dissiparsi.”

GP Belgio

“Il fatto è che non troveremo una soluzione al problema della visibilità per ancora molti anni.” – ha concluso Russell – “Non è facile e temo un po’ per le categorie propedeutiche. In F3 ci sono trenta vetture, e penso che ciò dovrebbe essere vietato anche sull’asciutto. A Spa c’è sempre una combinazione di fattori. Quando il weekend è totalmente asciutto, un incidente anomalo può esserci, ma nove volte su dieci il weekend è molto emozionante e il circuito è fantastico da guidare. In condizione miste, con la pioggia e la nebbia, diventa tutto molto complesso. Non vorrei mai perdere questo circuito dal calendario, ma in qualche modo dobbiamo fare dei progressi.”

Charles Leclerc ha invece suggerito di modificare le vie di fuga all’interno e all’esterno del Raidillon, il punto più pericoloso del tracciato: “Credo che alcune modifiche potrebbero fare la differenza. Dovremmo avere più spazio alla destra e alla sinistra della pista dopo l’Eau Rouge, perché lì se si perde il controllo si rimbalza sulle barriere e si torna in traiettoria. Cambiare il layout della curva in sé non credo che sia la soluzione. Poi ci sono altri due problemi: il primo è la visibilità, perché non esageriamo quando diciamo che non vediamo nulla. E’ un grosso problema per la F1 e il motorsport in generale, perché tutte le vetture hanno molto carico e alzano tanta acqua. Non possiamo reagire a quanto accade davanti e ciò provoca incidenti. L’altra questione è capire quando si può iniziare la gara in sicurezza. La FIA deve valutare bene e non bisogna sentire la pressione di iniziare per forza la gara.”

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