Il monegasco ha rivelato che dalla Francia in poi il suo stile di guida è in simbiosi con la SF90. Questo spiega il suo brusco miglioramento delle prestazioni

Nella sua seconda stagione in Formula 1, Charles Leclerc ha debuttato con la Ferrari senza minimamente deludere le grandi aspettative presenti su di lui. Il giovane monegasco ha ottenuto alla seconda gara in Bahrain la sua prima pole position in carriera, dominando la gara ma perdendola a causa di un problema tecnico, conquistando comunque il primo podio in carriera dietro le Mercedes. Dopo l’exploit nel deserto, per Charles sono arrivate alcune gare difficili, come Baku dove un errore in qualifica lo ha privato forse di un’ulteriore partenza al palo.

Dopo il ritiro di Monaco, dal Canada in poi Leclerc non è mai sceso dal podio, catturando in Austria un’altra pole position con la vittoria sfumata a pochi giri dalla fine nel discusso contatto con Max Verstappen. A quanto dichiarato dallo stesso Charles, la svolta positiva sembra essere arrivata dal Gran Premio di Francia, dal quale ha iniziato a stare davanti a Sebastian Vettel in ogni sessione: ”Proprio così, la svolta c’è stata in Francia. Prima di quella gara ho cercato di adattarmi alla vettura, ma in seguito abbiamo capito che dovevamo fare il contrario. Era la macchina che andava adeguata alle mie esigenze ed il miglioramento è stato significativo. Ora guido in modo più naturale e sono soddisfatto”.

”La prima vittoria per me arriverà, non deve diventare un’ossessione. Devo solo attendere il momento esatto perchè la tavola è già apparecchiata. Dopo l’Austria abbiamo capito che gli stewards avevano cambiato il loro modo di giudicare le nostre manovre in pista e questa è una buona notizia sia per noi piloti che per i tifosi. Noi vogliamo più libertà e maggiore spettacolo ed a Silverstone ho cercato immediatamente di adattarmi. Voglio rimanere così aggressivo per tutto il campionato”.

Nell’ultima gara mi sono divertito moltissimo, è molto meglio sapendo che tutti possiamo attaccare di più. Max è fortissimo ma non deve spaventarci. Tutti possiamo essere veloci ed aggressivi. Serve anche la capacità di adattamento ad ogni condizione e ci sono momenti in cui contano altri fattori e non solo l’aggressività. Spero comunque che molto presto ci sarà una battaglia tra noi due, magari anche per il titolo”.

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