Notizia poco nuova, ma molto, molto attendibile: Lewis Hamilton è il pilota più ricco nella storia della Formula 1, oltre ad essere, ad oggi, fra i piloti di maggior successo nella storia delle ruote scoperte, con un record di sette campionati mondiali nella massima formula.

Nonostante ciò, il pilota della Mercedes è in scadenza di contratto alla fine del 2023, avendo firmato il suo attuale contratto biennale da 147 milioni di dollari nel 2021.
Il suo contratto attuale lo mantiene uno degli atleti più ricchi del mondo, classificandosi al 17° posto nella lista degli atleti più pagati di Forbes nel 2022, con un guadagno totale di 93,8 milioni di dollari, divisi tra contratti diretti e sponsorizzazioni.

Laddove molte fonti, anche autorevoli, già da qualche giorno riportano la volontà del pilota e di Mercedes di discutere il rinnovo quanto prima, La rivista francese “20 Minutes” si è spinta oltre, riportando che il prossimo contratto del pilota inglese varrà $ 217,8 milioni in due anni, lo stesso importo che guadagnerebbe con il suo attuale accordo, in caso vincesse il campionato mondiale piloti per due anni di seguito.
20 Minutes riporta anche che Hamilton stia già discutendo un contratto aggiuntivo come ambasciatore Mercedes dopo il suo ritiro, per un valore di 389,6 milioni di dollari in un arco di 10 anni.
Mettesse nero su bianco questi accordi, Hamilton guadagnerebbe 680,9 milioni di dollari nei prossimi 13 anni.

Tali importi sarebbero finanziati in modo significativo da Jim Ratcliffe, il fondatore della multinazionale chimica Ineos, partner principale di Mercedes-AMG Petronas e proprietario di una quota del 33% del team, entità uguale a quella posseduta da Toto Wolff.
Ratcliffe e Hamilton sono stati recentemente collegati alle voci di un’acquisizione finanziaria della squadra del Manchester United, con il primo che ha già confermato il suo interesse ad acquistare i Red Devils dalla famiglia Glazer.
A domanda diretta, dopo essere diventato comproprietario della franchigia NFL dei Denver Broncos lo scorso anno, Hamilton non ha escluso di partecipare all’offerta di Ratcliffe:

Jim è in parte capo ma in parte socio in affari – direi che siamo più la seconda cosa, e spero in futuro di continuare a fare affari con lui”, ha dichiarato sul tema Hamilton, per poi proseguire “Voglio essere sempre più coinvolto nelle squadre perché credo serva rappresentare una dirigenza di colore – ne manca nello sport – e credo serva portare avanti la battaglia sull’equità razziale”.

Il boss della Mercedes, Toto Wolff, ammette che la squadra otto volte Campione Costruttori non ha ancora avviato la rinegoziazione del contratto con Hamilton, dichiarando al podcast “Beyond the Grid” che era nella sua lista delle priorità, rimanendo dunque fiducioso sulla possibilità di accordo con il britannico.

Lewis fa parte della squadra e la squadra fa parte di Lewis“, ha proseguito il manager, molto fiducioso “Non c’è motivo per cui non si debba continuare. Siamo allineati: negli ultimi 10 anni il nostro rapporto è cresciuto. Ormai è solo una questione di attendere che Lewis torni fisicamente in Europa, metterci a un tavolo, lottare un po’, per poi lasciare la stanza con una fumata bianca in poche ore.”

Hamilton ha trascorso la pausa invernale della Formula 1 in giro per il mondo, con la sua destinazione più recente in Antartide.
Di conseguenza non ha avuto la possibilità di mettere nero su bianco o commentare alcuni dei più recenti sviluppi in Formula 1, incluso il nuovo divieto della FIA ai piloti di fare dichiarazioni politiche.
Hamilton, fra i membri socialmente più attivi della griglia, ha guidato il contributo dello sport al movimento Black Lives Matter nel 2020.
E secondo 20 Minutes, anche l’impegno sociale del pilota parrebbe far parte delle clausole del contratto: parrebbe infatti che l’aumento del 55% dello stipendio del pilota (il sopracitato aumento da 147 a 217,8 milioni) andrà interamente destinato alla fondazione dello stesso Hamilton, “Mission 44”, impegnata nella difesa delle minoranze.

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