Max Verstappen domina anche in Austria su un solido Leclerc. Terzo Pérez, protagonista di uno splendido duello con Sainz.

Max Verstappen è implacabile e vince anche la gara di casa della Red Bull con una facilità disarmante. L’olandese ha mantenuto la leadership per tutta la gara, fatta eccezione per un piccolo momento in cui, grazie alle scelte strategiche fatte sotto la Virtual Safety Car, la Ferrari di Charles Leclerc ha preso il comando della gara. Dopo poche tornate, però, Verstappen ha raggiunto e superato il monegasco, creando un gap di quasi 25″ prima di fermarsi per effettuare il giro veloce. Dietro a Leclerc chiude Pérez, protagonista di una bella rimonta e un duello eccezionale con un fantastico Carlos Sainz, che ha tenuto alle spalle il messicano per quattro giri nonostante un delta molto ampio in termini di prestazioni. Quinto un fenomenale Lando Norris, che sulla McLaren aggiornata ha lottato per il podio fino all’ultimo stint, grazie anche alla penalità per track limits inflitta a Sainz.

Sesto Alonso in una gara molto anonima, seguito dalle due Mercedes, molto deludenti a Spielberg: Hamilton, settimo, è stato penalizzato dopo solo diciassette giri per aver oltrepassato i limiti della pista, lamentandosi a lungo delle performance della W14. Ottavo Russell, che chiude davanti a Gasly e Stroll. I track limits hanno mietuto numerose vittime anche nelle retrovie: Albon, Ocon e Sargeant, che hanno chiuso tra l’undicesima e la tredicesima posizione, sono stati penalizzati. Quattordicesimo Zhou, davanti a de Vries (anche lui sanzionato per aver forzato Magnussen sulla ghiaia in Curva 6) e Bottas, costretto a fermarsi ai box per un’ala anteriore ballerina. Chiudono la classifica Piastri, Tsunoda e Magnussen. Unico ritirato Hulkenberg per un problema alla Power Unit.

Foto: Alessandro Martellotta, inviato in Austria per Newsf1.it

La cronaca della gara

Tre ore prima dell’inizio della gara arriva la comunicazione che Magnussen e de Vries, qualificatisi penultimo e ultimo, sono costretti a partire dalla pit lane. Sia sulla vettura del danese sia su quella dell’olandese è stato modificato il setup delle sospensioni, ma sulla AT04 sono state sostituite anche la parte elettrica della Power Unit, l’ala posteriore e la beam wing. Poco prima dell’inizio tutta la F1 e il pubblico di Spielberg si fermano per rispettare un minuto di silenzio in onore del giovane pilota olandese Dilano van’t Hoff, scomparso ieri a Spa-Francorchamps dopo un terribile incidente nella gara della Formula Regional Europea. In griglia quasi tutti optano per la gomma media nel primo stint, con l’eccezione di Alonso, Bottas e Magnussen che montano il compound più duro.

In partenza Leclerc prova ad impensierire Verstappen all’esterno di Curva 3 e 4, ma l’olandese respinge ogni attacco. Più indietro Norris ha un pessimo scatto e viene fulminato da Hamilton, mentre Stroll perde due posizioni a vantaggio di Alonso e Hulkenberg per evitare di tamponare la McLaren. Nelle retrovie, Tsunoda tocca con l’ala anteriore la posteriore destra di Ocon a Curva 1 e perde il flap sinistro, lasciando molti detriti in traiettoria. La Direzione Gara decide dunque di far scendere in pista la Safety Car, che passa dalla pit lane per permettere ai commissari di pulire in sicurezza il tracciato. Alla ripartenza, avvenuta al giro 4, tutte le posizioni della top ten restano invariate, mentre Pérez inizia la sua rimonta con un sorpasso in Curva 3 su Ocon per la dodicesima piazza. Verstappen stacca invece le due Ferrari, che non riescono a restare in zona DRS.

Nei primi giri Sainz è molto minaccioso alle spalle del compagno di squadra e segnala giustamente di essere più veloce di Leclerc, ma dal team arriva l’ordine di non attaccare. Poco più indietro Stroll si riprende la posizione su Hulkenberg, che finisce lungo in Curva 3, mentre Pérez supera Russell nello stesso punto con una grande staccata. La Haas si ferma molto anticipatamente dopo essere stata passata anche da Gasly, scivolando al penultimo posto. Già al tredicesimo giro viene mostrata la bandiera bianco-nera per track limits a Hamilton, che si ferma al giro dopo sotto la Virtual Safety Car così come quasi tutte le vetture che lo seguono. La vettura di Hulkenberg si ferma infatti all’esterno di Curva 3 con un evidente problema alla Power Unit.

Alla tornata successiva arriva anche la sosta per le Ferrari, che avevano già oltrepassato l’ingresso della pit lane quando è stata esposta la Virtual Safety Car. Sainz, costretto a rallentare e aspettare il suo turno ai box, perde due posizioni a favore di Hamilton e Norris, che tuttavia viene immediatamente passato dallo spagnolo. Il sette volte campione del mondo riceve già al giro 17 una penalità di 5″ sul tempo di gara per aver violato più volte i track limits, così come Tsunoda poco dopo. Al giro 20 Verstappen è leader ma si deve ancora fermare, davanti alle due Ferrari, Pérez (ancora in debito di una sosta), Hamilton, Norris, Alonso, Gasly, Russell e Tsunoda. I primi quattro e Alonso sono su gomma media. Sainz è il grande protagonista di questa fase, con due grandi sorpassi tra Curva 3 e 4 su Hamilton e Pérez, che entrano in lotta tra di loro poco dopo.

Nel frattempo, Leclerc recupera più di mezzo secondo al giro su un Verstappen che inspiegabilmente non si è fermato sotto Virtual Safety Car. L’olandese rientra al giro 24, ma rientra dietro ad entrambe le Ferrari (che hanno una gomma più morbida). A centro gruppo fioccano i sorpassi, i contatti e le penalità: anche Ocon viene sanzionato per i track limits, mentre Piastri danneggia l’ala anteriore dopo aver tamponato Magnussen in Curva 3. Alla tornata 25 si ferma anche Pérez, che monta gomma media e dovrà effettuare una seconda sosta. Poco dopo Verstappen passa Sainz tra Curva 3 e 4, mettendosi a caccia di Leclerc e guadagnando circa sette decimi al giro sul rivale della Ferrari. Alla tornata 28 Norris supera un Hamilton in palese difficoltà con una W14 molto difficile da guidare, come testimonia anche la nona posizione di Russell, superato con facilità anche da Pérez.

Poco prima di metà gara Verstappen entra nella zona DRS di Leclerc, che rifiuta via radio la richiesta di passare alle tre soste. Al giro 35 l’olandese supera il monegasco all’interno di Curva 3, mentre con una manovra identica Pérez sale al settimo posto ai danni di Gasly. Le penalità, intanto, si moltiplicano: a farne le spese sono Albon, Gasly (anche loro per track limits) e de Vries, che per la seconda volta in pochi giri ha spinto nella ghiaia Magnussen. Al giro 42 si ferma Norris, dietro al quale si era formato un trenino composto anche da Hamilton, Alonso e Pérez, che passa lo spagnolo alla tornata successiva. Il sette volte campione del mondo rientra ai box e torna in pista a più di 7″ da Norris dopo aver scontato la penalità. Grazie ad uno stop perfetto, anche Alonso supera Hamilton. Al giro 45 rientra anche Sainz, che a causa dei 5″ di penalità viene passato da Norris ma si riprende subito la posizione con una straordinaria manovra all’esterno di Curva 4.

Alla tornata 47 anche Leclerc va ai box per montare come il compagno di squadra le gomme dure, mentre Pérez emerge sempre di più come la minaccia principale per i due piloti della Ferrari, che devono anche fare i conti con un Norris che non molla il DRS e rimane sempre sotto il secondo di distacco da Sainz. Nel frattempo, Verstappen e Pérez effettuano la loro ultima sosta: l’olandese mantiene la leadership, mentre il messicano inizia a martellare su gomma dura e si avvicina ai due piloti in lotta per il terzo posto. A quindici tornate dal termine Verstappen ha 17″ su Leclerc, che a sua volta ne ha 9″ sul trio Sainz-Norris-Pérez. L’ordine cambia in fretta, dato che il numero 11 si sbarazza di Norris molto rapidamente. Sesto Alonso in una gara molto solitaria, seguito dalle due Mercedes di Hamilton e Russell, Gasly e Albon.

Sainz e Pérez danno vita ad una lotta lunga e feroce per il podio a partire dalla tornata 57: per quattro giri il messicano cerca di passare, ma lo spagnolo riesce sempre a rispondere con grande intelligenza, lasciando passare l’avversario in Curva 3 per ottenere il DRS sul rettilineo di Curva 4. Al giro 61, Pérez capisce la tattica del pilota della Ferrari e riesce a superarlo. Nei minuti finali le battaglie principali sono nelle retrovie, dove Stroll supera Albon per l’ultima posizione valida per i punti, mentre Verstappen chiede la sosta per il giro veloce visto che il vantaggio su Leclerc è intorno ai 24″. L’olandese viene accontentato e, all’ultimo giro, ottiene il punto addizionale con un 1:07.012.

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