F1 – Binotto ha ormai lasciato la Scuderia Ferrari ed al suo posto è approdato il fresco Fredric Vasseur che tenterà di riportare la scuderia di Maranello sulla vetta del mondo, anche se l’impresa non sarà certamente facile. quando iniziarono a circolare le prime voci in merito al possibile approdo di Vasseur proprio a Maranello c’era una chiave di lettura della situazione che si faceva sicuramente più potente delle altre: ossia la possibilità che Vasseur fosse stato scelto anche per i migliori rapporti he tiene con il giovane Leclerc. Il legame tra Charles e l’ex team principal non erano effettivamente mai stati dei migliori, di certo non c’era odio, ma nemmeno quel rapporto Todt-Schumacher per chi se lo ricorda, parliamoci chiaro. Più di una volta infatti lo stesso Leclerc aveva fatto intendere di gradire una maggiore attenzione nei suoi confronti per tentare di vincere il campionato mondiale, le gerarchie a Maranello invece non sono mai piaciute più di tanto e a fine campionato i risultati di una scelta di questo tipo si sono fatti sentire (seppure al netto di errori del pilota stesso e di imprevisti non preventivabili).

Vasseur a proposito del suo rapporto con il monegasco e della stagione che sta per iniziare entro il prossimo mese ha detto:

Seguo Charles dai tempi del karting. Ci conosciamo da una decina d’anni: dopo un periodo alla ART, in F3, lui ha esordito in F1 con la Sauber. Siamo sempre stati vicini. È un vantaggio per me, perché lo conosco bene, ed è un vantaggio anche per lui, perché conosce bene me. Ora siamo in un sistema in cui non possiamo avere piloti favoriti, non ce ne saranno perché abbiamo un obiettivo molto chiaro: vincere. E vincere con la Ferrari, non vincere con uno o con l’altro pilota. Il nostro interesse a breve termine è dare il miglior equipaggiamento a entrambi, dare loro tutti i mezzi per fare un buon lavoro. Ma se a un certo punto della stagione fosse necessario spingere un pilota più dell’altro per vincere il campionato, prenderò questa decisione senza alcun problema” che è sostanzialmente quello che tutti presumibilmente si sarebbero voluti sentire dire: non una presa di posizione anticipata a priori, ma piuttosto un vantaggio strategico da passare al pilota (qualunque esso dovesse essere) per aiutarlo a raggiungere la vetta del mondo sportivamente parlando.

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