Intervistato da Sport1, Domenicali ha parlato della rivoluzione del 2022, del calendario e del possibile approdo in F1 di Audi e Porsche.

Il periodo della pausa invernale potrebbe riservare anche quest’anno notizie importanti legate per il futuro della F1. Dopo le numerose riunioni della scorsa stagione tra tutti i motoristi, con lo scopo di delineare gli aspetti chiave del regolamento 2026, gli invitati “esterni” (Audi e Porsche) sono chiamati ad una scelta: entrare o meno nel circus tra quattro stagioni. Già a fine 2021 erano attese novità a riguardo, ma dalla Germania non sono giunte notizie. Ci ha pensato allora Stefano Domenicali, CEO della categoria regina, a creare un po’ di attesa in un’intervista alla testata tedesca Sport1, con la quale ha parlato anche della prossima stagione e del calendario del circus.

“Sono molto soddisfatto…” – ha esordito il manager italiano – “…del mio primo anno da CEO della F1. Abbiamo affrontato una serie di sfide a causa della pandemia, ma abbiamo completato una stagione incredibile come quella passata e siamo riusciti ad organizzare 22 gare nonostante queste condizioni. E’ stata un’impresa titanica da parte di tutte le parti coinvolte. Però siamo stati premiati: grazie all’emozionante sfida finale tra Hamilton e Verstappen si è generato un enorme interesse, e adesso stiamo facendo breccia nell’importante mercato degli Stati Uniti. Quindi il mio è stato un buon inizio, spero che il 2021 rappresenti la base sulla quale costruire un 2022 ancora migliore. […] Spero che la rivalità tra Lewis e Max prosegua, ma anche che altri piloti si inseriscano nella lotta per il titolo. Al momento disponiamo di una griglia fortissima, con tanti piloti giovani e talentuosi, quindi speriamo che le nuove macchine facilitino le battaglie”.

Ferrari F1 2022

Per quanto riguarda la rivoluzione regolamentare del 2022, Domenicali ha affermato di nutrire grandi speranze e aspettative: “Le vetture dovrebbero permettere ai piloti di seguire più facilmente chi sta davanti e quindi favorire i duelli. Non penso che vedremo una griglia compatta sin dalla prima gara, ma, a causa delle restrizioni agli sviluppi e del budget cap, il divario dovrebbe assottigliarsi più velocemente. Comunque, non vedo l’ora che le nuove macchine arrivino: mi hanno detto che alcune dovrebbero essere diverse dal modello presentato a Silverstone, quindi io stesso sono curioso. Può anche darsi che qualcuno trovi il colpo di genio, perché con dei nuovi regolamenti non si sa mai. Un team potrebbe aver trovato una zona grigia. Però preferirei se una o due scuderie intraprendessero una strada diversa invece di sfruttare un buco nel regolamento.”

Il CEO della F1 ha inoltre parlato della continua espansione del calendario del circus: “Come ho già detto, gli Stati Uniti rappresentano un mercato importante per noi e stiamo lavorando duramente affinché il GP di Miami sia un successo quest’anno. Non bisogna sottovalutare anche l’estremo oriente, dato che Guanyu Zhou correrà con la Alfa Romeo. L’interesse dalla Cina sta aumentando, perciò quella regione diventerà cruciale. Un ritorno in Africa, a Nord o Sud del continente, sarebbe grandioso. La riuscita di questo obiettivo dipenderà anche dall’evoluzione della situazione legata al Covid, che non va sottovalutata: nel 2022 potremmo dover rimaneggiare di nuovo il calendario. E’ però molto importante anche restare in Europa e mantenere gli eventi storici. Sono davvero triste e deluso che il GP di Germania non sia in calendario, ma purtroppo non vedo un reale interesse per un suo ritorno. […] E’ un peccato, spero che qualcuno si faccia avanti”.

“Non dimenticherò mai, quando Michael Schumacher guidava in Ferrari, i bellissimi momenti in Germania.” – ha proseguito il manager imolese a proposito dell’assenza di una tappa tedesca in calendario – “Il pubblico tedesco è molto appassionato di motorsport e l’atmosfera al Nurburgring e ad Hockenheim era sempre fantastica. […] Anche per questo vorrei parlare a promoter e parti interessate ad inizio anno. Voglio partecipare personalmente ad una discussione aperta per capire come si possa tornare a correre in Germania. So che lo Stato non finanzierebbe la gara di F1, ma c’è un altro modo: Zandvoort ha un promoter privato, che ha iniziato a vendere biglietti tre anni prima dell’evento grazie alla popolarità di Verstappen. Fosse per me, punterei sui piloti, dato che siete ben messi. C’è Vettel, un quattro volte campione del mondo dal grandissimo talento, e anche Mick Schumacher, che è all’inizio di una promettente carriera. I soldi non sono un problema, serve rigenerare l’interesse del paese verso la F1. Per me è una priorità”.

Infine, Domenicali ha sottolineato che a breve si saprà se Audi o Porsche (o addirittura entrambe) entreranno in F1 a partire dal 2026, quando saranno introdotte Power Unit più semplici, economiche e sostenibili: “Penso che il prossimo sarà un mese cruciale per quanto riguarda la decisione del Gruppo Volkswagen. Sarebbe bello se entrassero nel circus, ma non posso parlare per loro. Ho fatto parte di quell’incredibile azienda per un paio d’anni, e so quanto duramente stanno lavorando sui programmi del futuro. Il nostro carburante sostenibile, che vogliamo utilizzare insieme ai nuovi propulsori ibridi dall’accresciuta componente elettrica, può rappresentare per loro un’alternativa alla strada della mobilità elettrica. E questo vale per tutte le case, non solo il Gruppo VW. Spero che prenderanno una decisione presto. E’ bellissimo che abbiano collaborato nelle riunioni per delineare i nuovi regolamenti dei motori, ma ora tocca a loro fare la scelta finale”.

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