Si è soliti dire sposa bagnata, sposa fortunata. Ma negli ultimi anni, nelle ultime stagioni di Formula 1 il connubio scuderie-pneumatici in condizioni climatiche avverse, o perlomeno con acqua in pista poca o tanta che fosse, ha spesso creato…confusione, perlomeno; polemiche, incomprensioni, attriti (quasi nulli in pista…) tra addetti ai lavori. Team, fornitore dei pneumatici, piloti, Fia, Ecclestone&c. prima della sua giubilazione. Ora tocca a Liberty Media affiancare i primattori della F1 nel tentativo di risolvere, speriamo vivamente il prima possibile, l’annosa ormai e un po’ stucchevole polemica legata alla bontà delle gomme da pioggia, full-wet o intermedie che siano, della loro resa, delle loro prestazioni e bontà, scarse ad ascoltare la maggior parte dei commenti, soprattutto dei piloti.

Ma soprattutto paura di correre con pista bagnata, spesso anche in condizioni estreme che, per motivi di sicurezza, ha spinto i responsabili dei Gp dove Giove pluvio si è scatenato, a ritardarne la partenza sperando in un miglioramento del meteo, a dare sovente il via dietro la safety car in attesa che giro dopo giro potesse asciugarsi il tracciato, cosa che spesso per non dire quasi sempre in queste ultime stagioni, ha irretito e deluso le attese degli spettatori, degli appassionati. Con i piloti pronti a esaltarsi “on water” in duelli rusticani “vedo e non vedo”, a ballare sotto la pioggia; le cui acrobazie e doti di guida hanno solo talune volte dato vita a epici duelli nelle ultime stagioni, quelle battaglie cui la gente vuole assistere con piloti e vetture impegnati in condizioni ai limiti del possibile. E purtroppo tutti abbiamo ancora negli occhi, ma soprattutto nel cuore, quanto capitato al compianto Jules Bianchi, laddove purtroppo hanno avuto un peso determinante anche altre scellerate concause.

A Montmelò, test pre-stagionali, di pioggia dal cielo finora non se ne è vista, e dalle previsioni meteo pare non se ne vedrà; allora per testare le nuove coperture Pirelli rain, soprattutto da parte di chi non ha partecipato, ad eccezione di Mercedes, Redbull e Ferrari, alle sessioni private dei mesi scorsi che la casa milanese ha organizzato in giro per il mondo con monoposto “antiche”, per provare e sviluppare gli nuovi pneumatici, i “gommoni” 2017, cosa si è pensato di fare giovedì scorso?

Inondare il tracciato con cisterne piene d’acqua non potabile prelevata da pozzi interni all’area del circuito catalano: per vedere l’effetto che fa. E i gommoni, di acqua hanno bisogno, sull’acqua viaggiano…

Pochi scendono in pista, taluni manco ci pensano, pochi dati, poca conoscenza delle nuove Pirelli da bagnato. Passano le ore, le prime freddine del mattino, che farebbero anche pensare a qualche tratto ghiacciato…e a gomme chiodate, ma non è il caso.

L’asfalto del Circuit de Catalunya si asciuga, e molti rifanno capolino on track con le mescole slick. Altri vorrebbero poter ripetere l’operazione sul bagnato e, all’ora di pranzo, si ripresentano ai cancelli della pista per inondare nuovamente il tracciato. Come? Ancora? Perché? A cosa serve? Si sprecano i commenti, come quelli relativi allo spreco di tempo e acqua. Ma come: Pirelli non deve far provare a tutti le nuove gomme da bagnato?

Ma come: tutte le scuderie dovrebbero raccogliere dati e provare il più possibile per non farsi cogliere impreparati alla prima ufficiale “on water”. Ma come: i piloti che non hanno avuto moto di saggiare i gommoni nei test privati e che spesso si sono lamentati per non averlo fatto restando indietro nel knowhow rispetto agli avversari, poi fanno solo pochi giri o addirittura non scendono in pista?

Assurdo, incredibile, incomprensibile. E poi alla prossima, prima occasione state certi i lamenti del “circus” li sentiremo fino allo sfinimento. Le gomme rain non vanno, non scaricano acqua, non funzionano…chi più ne ha più ne metta! Perché non si gareggia quando Giove pluvio si arrabbia? Perche Charlie non fa rientrare la safety car? Dai, si può correre…e come caspita pensano di gestire tutto questo i geni del gran circo che quando hanno la possibilità di provare le coperture da bagnato non lo fanno?  Bah….

Pirelli dice che ha bisogno di fare tante prove, di avere a disposizione giorni e giorni di test per preparare al meglio le ruote da asciutto e da pioggia, che produce gli pneumatici della Formula 1 secondo le direttive, gli input delle squadre. Le squadre e soprattutto i piloti si lamentano della pochezza delle “rain” made in Milano delle ultime stagioni, ma quando hanno una delle uniche possibilità di saggiarle se ne stanno tranquilli ai box….e intanto Pirelli fa sapere che ha già messo mano a delle nuove coperture da pioggia che dovrebbero essere disponibili dal Gran Premio della Cina. Segnale evidente e chiaro che i feedback raccolti nei test privati e riservati a 3 team i mesi scorsi sono stati pessimi.

E alla prossima gara bagnata, statene certi, saremo alle solite. Le isteriche comari della Formula 1 a rimpallarsi accuse sotto la pioggia. E lo spettacolo in pista, a farsi benedire…con un po’ d’acqua.

 

Alessandro Sala

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