E’ successo di tutto in questo terzo appuntamento del Mondiale Formula Uno 2016, ma neanche il “pandemonio” che ha mietuto vittime tra i suoi avversari sembra fermare la marcia autorevole di Nico Rosberg verso il titolo iridato, che infila il terzo successo su tre (sesto consecutivo tenendo conto del finale di stagione 2015).
Eppure, la partenza non troppo felice, che lo ha visto “infilato” dalla Red Bull di Ricciardo, poteva far presagire una gara più complicata rispetto a quella che poi è stata, con il “via libera” all’ennesima cavalcata del pilota della Mercedes dato dall’esplosione del pneumatico posteriore del pilota australiano proprio mentre subiva il “controsorpasso” del leader della graduatoria mondiale: davvero sfortunato oggi l’ ”aussie” (probabilmente anche più in palla del compagno di team Kvyat, 3°, autore di una gara solida e di una partenza al fulmicotone e “aggressiva” quanto basta da portare al contatto i due piloti della Ferrari),


che comunque ha mostrato tutte le sue capacità rimontando fino ai margini del podio anche grazie ad un sorpasso meraviglioso nei confronti di Lewis Hamilton.
Come prima accennato, l’ottima partenza della Red Bull ha messo in crisi entrambi i piloti Ferrari, con Vettel che, nel tentativo (vano) di evitare la collisione col pilota russo, ha poi centrato il compagno di colori Raikkonen, con entrambi che hanno danneggiato l’ala anteriore e il corretto setup dell’avantreno. Il tedesco della Ferrari ha poi compiuto una rabbiosa rimonta che, a suon di bei sorpassi (ma con ancora un contatto con nuovo danneggiamento dell’ala anteriore, stavolta non sostituita ai box) lo ha portato fino al secondo gradino del podio, limitando gli effetti del “patatrac in rosso”.
Anche l’altro ferrarista è riuscito a limitare i danni col 5° posto all’arrivo, con una gara d’abnegazione e sacrificio e riuscendo a cambiare la strategia in corsa (montando gomme Medium White alla penultima sosta) anche grazie alla safety-car del giro 4, mandata in pista da Charlie Whiting a causa dei numerosi detriti presenti in pista.
Tra cui, l’ala anteriore di Lewis Hamilton:

il campione del mondo, già relegato nel fondo dello schieramento per via della sostituzione della Power-Unit, ha visto da subito la sua gara diventare totalmente “in salita”, e, nonostante il 7° posto finale che ha portato qualche buon punto nel suo “carniere”, ha mostrato ancora una volta la sua “umoralità” quando deve far fronte a situazioni di estrema difficoltà mentre il suo compagno di squadra “volava” al comando.
E se il pilota inglese della Mercedes non riuscirà nell’immediato ad invertire questo “trend”, allora anche la sua stagione diventerà una “salita” alquanto ripida…
Ad approfittare degli sconvolgimenti iniziali per raggiungere la zona punti sono stati i due alfieri Williams Massa (6°) e Bottas (10°), a lungo in lotta tra loro e con Raikkonen ed Hamilton, che, probabilmente anche a causa delle temperature più elevate (44° l’asfalto) rispetto a quelle attese alla vigilia, hanno mostrato un livello di degrado sugli pneumatici davvero notevole.
A completare la zona punti le due Toro Rosso di Verstappen (che si prende la “rivincita” sul veloce compagno spagnolo dopo essergli finito alle spalle nelle qualifiche, giungendo 8°) e Sainz (9°).
Haas “paga dazio” finendo indietro nella graduatoria insieme alla Renault, mentre il rientrante “convalescente” Fernando Alonso chiude la gara 12° davanti all’altra McLaren-Honda di Jenson Button.
Tra quindici giorni il Mondiale sbarca in Russia col Gran Premio sul tracciato di Sochi, dove sono attese risposte importanti da parte della Ferrari ma, soprattutto, del campione del mondo uscente Hamilton, chiamato alla “prova d’appello” per non veder “scappare” ulteriormente in classifica mondiale il team-mate Rosberg.

di Giuseppe Saba


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