I’m moving up and down, side to side, like a rollercoaster“, recitava una celeberrima canzone diventata famosa in tutto il mondo, oltre che per essere diventata una grande hit, anche per essere stata cantata direttamente da Norris all’interno dell’abitacolo della sua monoposto McLaren durante il Gran Premio degli USA 2020. La Ferrari prodotta da Maranello per questo 2023 sembra avere ereditato proprio queste caratteristiche di alti e bassi: una buonissima vettura in certi casi [quando si tratta per esempio di estrarre un giro secco in qualifica], ma altrettanto scarse e deludente quando si scende in gara la domenica e si incominciano a fare i conti con il degrado gomma e il peso ingente della benzina nel serbatoio.

Un dato che stupisce e preoccupa aggravando il quadro di bilancio è inoltre quello degli errori: i due alfieri della Rossa sono tra i piloti che hanno commesso più imprecisioni in queste prime cinque gare di avvio stagione, un dato sicuramente non incoraggiante, ma che va analizzato con scrupolosità: difficile pensare che entrambi i due talenti fuoriclasse abbiano di colpo perso il tocco magico che li caratterizzava, piuttosto la situazione potrebbe essere legata ad una imprevedibilità tecnica della monoposto. Come ha cercato di chiarire lo stesso Charles al termine del GP di Miami: Leclerc tentava proprio di spiegare ai giornalisti come la sua vettura sia performante solamente in situazioni molto specifiche [basso carico di benzina, solo su alcune mescole di gomme Pirelli, e solo su alcuni tracciati verrebbe da dire analizzando un minimo le performance viste sino ad ora ndr].

Charles inoltre ha per indole la volontà di raggiungere altissimi risultati, non è un segreto che il suo sogno sia quello di diventare un giorno campione del mondo su Ferrari seguendo le orme di Schumacher e Raikkonen e portando a termine quello che altri Grandissimi prima di lui non sono riusciti (come Alonso e Vettel). Quando questa sua caratteristica si scontra con la presenza di una monoposto non all’altezza della situazione il ragazzo cerca di compensare il dislivello con delle prestazioni aliene, buttando il cuore oltre la siepe e spesso superando i limiti fisici di questo sport, il che lo porta a sbagliare (vedi Baku nella qualifica sprint, a Miami nelle libere e in qualifica, in Australia al via).

Ora tutti aspettano con ansia gli aggiornamenti previsti e tanto attesi per Imola e Barcellona, ma il vento a Maranello sembra soffiare solo a volte nella giusta direzione, ma in uno sport come la Formula 1 e tanto più in un mondiale come questo non è possibile permettersi il lusso di essere meno che perfetti.

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