Il Gran Premio della Cina rovescia completamente quelle che sono state le gerarchie che si erano venute a creare durante le qualifiche.

Al termine di una gara ricca di sorprese e colpi di scena, Daniel Ricciardo riesce per primo a tagliare il traguardo del terzo appuntamento stagionale, precedendo i due finlandesi Bottas e Raikkonen. Ampiamente sotto tono la prestazione di Hamilton, alla fine quinto in gara ma quarto in graduatoria per la penalità comminata a Verstappen per la manovra azzardata su Vettel. Il tedesco della Ferrari, scivola così in ottava posizione, al termine di una domenica da dimenticare alla svelta. La bandiera a scacchi sancisce il ritorno in prima posizione per la Mercedes nella classifica costruttori, ma al momento la scuderia tedesca deve recuperare per prima cosa il suo pilota migliore, quel Lewis Hamilton che ha dominato la scena negli ultimi anni e la prestazione in qualifica, che fino all’anno scorso e ancor più vicino nel tempo al GP dell’Australia, è sempre stata il suo punto di forza, grazie alla modalità molto aggressiva della sua Power Unit con la quale la monoposto tedesca approcciava il giro decisivo per la pole position. L’inglese quattro volte campione del mondo sembra essere entrato in un vortice negativo dopo il sorpasso di Vettel in Australia: infatti fino al quel momento Hamilton stava dominando completamente il primo fine settimana, rifilando ben sei decimi in qualifica alla Ferrari e tenendola lontana in gara con un passo veramente importante. Da quel momento in poi, complice la sostituzione del cambio in Bahrain, ha sofferto molto sia la guidabilità della W09 sia l’ascesa del compagno di squadra, costantemente davanti al britannico. Anche oggi, Hamilton è apparso lontano dalla miglior forma, senza ritmo e senza cattiveria nel difendere la posizione sulle due Red Bull. Viceversa Bottas, senza Safety Car, avrebbe vinto con molta probabilità la gara, grazie ad un super giro di rientro dal pit-stop riuscendo a recuperare in una sola tornata quasi tre secondi e mezzo su Vettel, guidando perfettamente e, forse, anche col motore alla massima potenza. Giuste le strategie scelte dal muretto per entrambi i piloti, dalle quali ottiene molto di più di quanto speravano, riuscendo a superare sia Raikkonen con Hamilton sia Vettel con Bottas, sfruttando una piccola indecisione della Ferrari nel non richiamare subito ai box i due piloti. Se però la Mercedes vuol ritornare nuovamente competitiva, deve recuperare la prestazione in qualifica: non partire davanti a tutti espone la W09 a probabili attacchi dalle altre monoposto, potendo compromettere sin dall’inizio la gara. Per questo motivo, ritornare ai grandi livelli in qualifica, consentirà alla Mercedes di poter gestire al meglio il proprio ritmo e di studiare con molta più tranquillità le strategia, senza rischiare per dover recuperare. Molto probabilmente la Mercedes è la scuderia che più di tutte sta pagando la riduzione del numero di motori utilizzabili senza incorrere in penalità: per aumentarne l’affidabilità, è costretta a parsimoniare il suo consumo, limitando il numero di giri alla massima potenza, penalizzandone così la performance in qualifica. La gara di oggi riporta tutto nuovamente in equilibrio, con tanti piloti chiusi in pochi punti, evidenziando come la Red Bull sia un avversario ostico in particolari condizioni ma che ha ancora molto da migliorare se vuole effettivamente lottare per il campionato piloti e costruttori e che ha un pilota come Verstappen che più nel male che nel bene, può far pendere l’ago della bilancia da una parte o dall’altra. La Ferrari esce da questo fine settimana più delusa per il mancato risultato che indebolita, rea di avere un buon potenziale tra le mani. La Mercedes, probabilmente, ottiene qualche punto in più visto come era andata la giornata di sabato, ma consapevole di possedere una vettura veramente forte e che fino all’ultimo giro farà di tutto per confermarsi campione, aspettando che Lewis ritorni sui suoi livelli.

Francesco Saverio Falco

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