Raramente nel mondo della Formula uno un pacchetto aereodinamico introdotto a metà stagione contiene concetti e forme che riescono a eccitare più di tanto. Qualche soffiaggio, alette in più o in meno…ma stavolta la Mercedes invece ha veramente lasciato tutti a bocca aperta. Il desiderio di raddrizzare la stagione, raggiungere e superare la Ferrari ha portato il team di aereodinamici di Aldo Costa a tirare fuori più di un coniglio dal cilindro.
Il muso è qualcosa di mai visto, rispetto al vecchio è stato stretto, meno aggraziato, con una transizione quasi a scalino nella zona di attacco a telaio, subito davanti alla feritoia di uscita dell’S-Duct,

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con le telecamere che non sono più agganciate direttamente al musetto, ma che sono montate su due ponticelli sagomati con funzione aereodinamica. Incredibili però sono le due lame che sono ben visibili ai lati del muso:

Foto Alessandro Sala

i tecnici della Stella a Tre punte hanno deciso di estendere il concetto della bat-wing, creando una intera superficie che guidi i flussi, anziché le alette. Addirittura questa forma potrebbe ricreare l’effetto imbuto necessario all’effetto Venturi che genera il fondo vettura, in maniera molto più efficace che con i vari deviatori di flusso. Sicuramente, questo muso più stretto avrà richiesto un nuovo crash test del componente e non c’è da stupirsi se, per ottenere lo stesso comportamento dei vecchi, sia cresciuto di peso. Scorrendo la vettura si arriva al complicatissimo sistema di badge board, con una sfilza di soffiaggi, alette e coltelli, con lo spigolo anteriore in metallo

 

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per evitare l’usura di cui sarebbe vittima il carbonio, ad evidenziare quanto l’estremità di questi oggetti sia importante. Immediatamente dopo i profili alari innovativi ai lati del muso troviamo anche una simil bat-wing a forma di W.

L'immagine può contenere: sMS
Un altro componente che ci fa stropicciare gli occhi è la parte anteriore del fondo, proprio sotto il candelabro e l’ingresso d’aria nelle pance. La forma sembra scolpita dall’aria stessa, con il carbonio che fa vortici e curve, di una complessità mai vista.

 

Foto Alessandro Sala

Dalle nostre foto è anche possibile vedere quanto sia complessa la forma della pancia, con bozze e bugne che devono nascondere i vari componenti e guidare l’aria.

Le modifiche nella parte posteriore sono più convenzionali, con la pinna che si è estesa fino alla T-wing (ed a questo punto è evidente che questo componente regala “gratis” qualche punto di carico aereodinamico)

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Sulla parte del fondo davanti alle gomme posteriori sono apparsi degli slot in grande quantità ed anche il fondo Mercedes ora presenta un doppio spessore, proprio come quello Ferrari.

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Le bandelle posteriori poi fanno da contraltare ai badge board, mostrando una miriade di soffiaggi ed alette che alterano il profilo originario.

Per questa pista inoltre Mercedes ha portato un monkey seat molto curvo ed un’ala principale praticamente rettilinea, con il flap invece che mostra lo scasso a V per cercare di limitare il distaccamento di flusso causato dal bulbo che regge il DRS

 Ing. Werner Quevedo Twitter 
Disegno Salvatore Asero
Foto Alex Sala – @Berrageiz

 

1 risposta

  1. Fel Sci

    …mha! tante modifiche x restare dov’erano , la Ferrari ne ha portato meno ma, evidentemente più efficaci! Mi sa che alla MB abbiano il “fiato corto”!

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