Era chiaro a molti quale fosse l’obiettivo per il 2022 in casa Ferrari: la vittoria. Che fosse di una singola gara (diventata un tabù) o del mondiale, era ancora tutto da scoprire.

Dopo la doppietta tutta rossa alla prima gara del mondiale in Bahrain le aspettative sono naturalmente decollate alle stelle. Tuttavia, dopo l’Australia, l’entusiasmo è crollato in modo esponenziale per diversi motivi che hanno portato la Ferrari a faticare anche per il podio: problemi di affidabilità, strategie sbagliate, errori dei piloti e… effettiva superiorità della Red Bull.

Dal 2019 al 2022: una storia che vanta tanta pazienza

La debacle del propulsore Ferrari 064 del 2019 e l’accordo segreto non divulgato con la FIA risultante dalle indagini dell’organo di governo dopo la loro improvvisa, ovvia e sospetta perdita di potenza dopo l’emissione del TD/042-19 relativo al flusso di carburante del propulsore, non solo ha influito sulle prestazioni della SF90 per il resto della stagione 2019, ma le ha paralizzate per la stagione 2020 e, sebbene il 2021 abbia visto un livello di prestazioni leggermente migliorato, è stata comunque un’ardua battaglia per riguadagnare posizioni verso la vetta della classifica del Campionato Mondiale Costruttori.

La Formula 1 si è presentata con una nuova sfida per la stagione 2022 con una definizione tecnica completamente nuova che ha cambiato il predominio aerodinamico dalle superfici superiori a quelle inferiori a causa della reintroduzione del cosiddetto effetto suolo.

Il design della Ferrari, la F1-75 è stato sicuramente uno dei più efficaci sulla griglia e, in alcuni casi, persino il migliore, in particolare all’inizio dell’anno.

La storia ci ha mostrato spesso in F1 che mentre le prestazioni normative di una squadra sono generalmente cicliche, i crolli periodici non dovrebbero mai essere preclusi, e, in particolare nell’era moderna altamente tecnica. Seri cali di prestazioni richiedono strategie comparative a medio e lungo termine per rimediare, e queste sono generalmente prospettive da tre a cinque anni.

Da una prospettiva più ampia, il 2022 della Ferrari è un enorme miglioramento

Nel valutare le prestazioni della Ferrari nel 2022 fino ad oggi, viene assai naturale ammettere il grande miglioramento fatto rispetto al 2020 in cui il team faticava per il sesto posto costruttori e ottenendo solo tre podi. Nel 2021, poi, la stagione si è conclusa con cinque podi, in assenza di vittorie, e il terzo posto costruttori.

Il 2022, attualmente, dice 4 vittorie e 14 occasioni di conclusione a podio. Un traguardo, al momento, certamente in netto miglioramento. E mentre il mondiale pare quasi indirizzarsi verso la Red Bull sia per quanto riguarda quello piloti (con Verstappen in vantaggio di 116 punti su Leclerc a sei gare dal termine) e sia quello costruttori (con Red Bull in vantaggio su Ferrari di 135 punti), i bilanci possono comunque essere positivi con lo sguardo che deve essere già proiettato al 2023 dove, sì, ci si aspetta il salto di qualità definitivo.

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