Il pilota finlandese dell’Alfa Romeo Racing appartiene ad una vecchia scuola di pensiero che stenta ad accettare l’utilizzo dei simulatori e la moda dei Virtual GP.

I tempi cambiano e i piloti si adeguano. C’è anche chi rimane fedele a sé stesso e sceglie di non cambiare mai come Kimi Raikkonen. Iceman si gode questo inaspettato break con la propria famiglia aspettando l’inizio del campionato di F1, quello reale.

Le mie giornate passano velocemente, passo tutto il tempo con i miei figli, abbiamo la fortuna di poter stare all’aperto – ha dichiarato Kimi in una intervista esclusiva al Corriere della Serafacciamo diverse attività. Per quanto riguarda la mia professione, non credo sia una pausa molto diversa dalle tradizionali soste invernali, solo che stavolta anziché andare ai test andremo direttamente alla prima gara quando tutto sarà finito, non vedo grandi problemi. Correremo al momento più opportuno, con o senza pubblico“.

RaikkonenDa buon 40enne Kimi osserva il mondo da una angolazione diversa. La nuova generazione di piloti cresciuta a pane e tecnologia sente l’esigenza di affermare il proprio talento in gare virtuali che di simulativo hanno solo la dicitura F1 in copertina. Raikkonen osserva tutto, ma come Vettel, Hamilton ed altri piloti over 30 preferisce aspettare lo spegnimento dei semafori del primo GP stagionale.

Raikkonen attende i duelli in pista

Le gare online non mi interessano, preferisco aspettare quelle vere. Girare in pista è un’altra cosa, non è che non amassi il simulatore ai tempi della Ferrari, ma dover andare in Italia per mettermi al simulatore non era propriamente il motivo per cui avevo scelto di fare il pilota. Comunque, i simulatori che usiamo noi sono molto diversi e più complessi da quelli delle gare online“.

Con un pizzico di nostalgia il pilota finlandese gradirebbe fare un salto agli anni d’oro della Formula 1. “Non si può tornare indietro, sono felice di ciò che ho fatto, di dove sono e di cosa ho ottenuto. Se comunque proprio dovessi scegliere, mi piacerebbe dare uno sguardo alla F1 degli anni ’70 ed ’80“.

I piloti attuali sono l’emblema del nuovo che avanza, godono di un seguito enorme sui canali social e di un pubblico pronto ad osservarli in azione su Twitch in ore di dirette streaming che coinvolgono giovanissimi fan.

Una realtà paralizzata dal Coronavirus che ha presentato i cavalieri del rischio Leclerc, Norris, Russell, Verstappen come dei ragazzi “normali” con le stesse abitudini dei loro coetanei.

In un Circus in continua trasformazione gli amici veri per Kimi Raikkonen si contano sulle dita di una mano, o meglio bastano due dita. “Amici per me lo sono Sebastian Vettel ed Antonio Giovinazzi, a parte loro non ne ho molti”.

In molti si chiedono se il 2020 rappresenterà l’ultima annata di Kimi Raikkonen in Formula 1. Il veterano di Espoo per ora non ha nessuna intenzione di appendere il casco al chiodo.

Questa situazione non cambia i miei piani, vediamo di iniziare questa stagione e poi di finirla, tirerò le somme al momento opportuno, continuerò fino a quando proverò divertimento e motivazione ed ora come ora sono più motivato che mai”.

Un pilota amato e rispettato da tutti. Kimi Raikkonen diventerà presto il driver con più GP all’attivo nella storia della Formula 1, frantumando il record di 323 gare disputate da Rubens Barrichello. Un riconoscimento superbo quanto sorprendente per una vera icona del motorsport.

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