Alonso F1 – Nella giornata del 10 settembre è arrivato il tanto atteso annuncio di Adrian Newey in Aston Martin a partire dal 2025, mettendo fine a mesi di speculazioni sul futuro dell’ingegnere inglese. La notizia è stata accolta con grande favore dal due volte campione del mondo Fernando Alonso, che ha davanti a sé, dopo molti anni, una grande opportunità per vincere il tanto agognato terzo mondiale piloti, anche se il passaporto non gioca a suo favore, almeno sulla carta, dato che lo spagnolo nel 2026 avrà ben 45 anni.
Tutte le parti in gioco sanno però che risollevare la scuderia britannica non è compito facile, e Newey è consapevole del compito che lo attende: l’Aston Martin, infatti, dopo un incredibile exploit nel 2023, quando era addirittura seconda forza alle spalle della Red Bull, negli ultimi dodici mesi è andata incontro a un declino importante che la ha relegata a centro classifica.
Come ha ammesso Alonso prima che il trasferimento di Newey fosse confermato, il suo arrivo non si tradurrà in una soluzione immediata, nonostante il suo incredibile curriculum che a oggi comprende 25 trofei mondiali (12 titoli piloti e 13 campionati costruttori): “Penso che non sia compito di un solo uomo sistemare le cose”, ha detto Alonso a proposito del presunto arrivo di Newey nel fine settimana del Gran Premio d’Italia.
“Si tratta più che altro di quello che abbiamo ora e di quello che stiamo producendo. Capire cosa va nella direzione giusta e cosa in quella sbagliata e cercare di preparare il 2025 in modo migliore. “Tuttavia, l’arrivo di Newey rappresenterà un’enorme spinta per l’Aston Martin, che ha avviato un’importante campagna di assunzioni a fronte di ingenti investimenti”.
L’arrivo di Newey va visto in un quadro più ampio di arrivi di nuovi ingegneri di spicco: dopo aver ingaggiato il direttore tecnico Dan Fallows dalla Red Bull nell’aprile del 2022, l’Aston Martin ha assunto l’ex responsabile dei motori della Mercedes, Andy Cowell, e anche Enrico Cardile dalla Ferrari per diventare il nuovo Direttore Tecnico. Inoltre, dal punto di vista dei motori, dal 2026, l’Aston monterà dei propulsori Honda, abbandonando quindi la Mercedes. Dopo un primo ritorno in F1 nel 2015 con la McLaren, il cui ricordo non smette di tormentare Alonso, il costruttore giapponese vanta ora la power unit leader in F1.
Non va dimenticata infine, la fabbrica all’avanguardia da milioni di sterline e la galleria del vento della scuderia britannica prossime alla piena operatività: in questo contesto quindi, l’arrivo di Newey è visto come l’ultimo tassello di un puzzle per trasformare la squadra in una contendente al titolo mondiale nei prossimi anni.
Alonso, che è già il pilota più anziano sulla griglia di partenza della F1, ha firmato un nuovo contratto all’inizio dell’anno per impegnarsi con l’Aston Martin almeno fino alla fine del 2026. Lo spagnolo ha chiarito di non voler smettere a breve e di sentirsi più in forma che mai; sicuramente l’opportunità di guidare una vettura progettata da Newey invoglierà sicuramente Alonso a restare ancora a lungo.
“Ci vorrà del tempo prima che l’Aston Martin torni in testa, poi che vinca regolarmente, poi che si sfidi per il campionato”, ha detto Martin Brundle a Sky Sports. “La domanda è: Fernando sarà ancora abbastanza veloce o sarà ancora in giro, quando tutto questo si realizzerà? La risposta è sì, a patto che lo spagnolo sia presente quando e se accadrà la magia”.