Cosa mai potrebbe un fantino se montasse un cavallo zoppo? E un tennista con la racchetta
bucata ? Questa la situazione in cui si sono trovati a dover correre i due piloti di casa Mercedes F1
fino a oggi: all’interno di un’auto che sembrava più un frullatore che una monoposto di Formula 1;
ci hanno messo qualche gara ma, allo stato attuale delle cose, la casa tedesca sembra aver
finalmente imboccato la strada giusta.

Andrew Shovlin, direttore tecnico a bordo pista di Mercedes F1 AMG Petronas Motorsport, ha
dichiarato “Nelle prime gare stavamo letteralmente lottando per sopravvivere […], Barcellona è
stata una tappa fondamentale per capire che avevamo un’auto che non rimbalzava su tutti i
circuiti in cui la portavamo. La recente serie di tre circuiti cittadini ha sottolineato un’altra
debolezza che, ad essere onesti, stiamo solo attraversando” a evidenziare proprio come il
comportamento della vettura fosse molto meno prestazione quando sguinzagliata all’interno di
circuiti cittadini rispetto alle piste più lisce, e a proseguito “La strada che stiamo intraprendendo
adesso sta diventando sempre più chiara e questo è incoraggiante dal punto di vista dello
sviluppo. Questo aggiornamento (Silverstone) è il primo di una lunga serie ci modifiche iniziate
proprio a Barcellona”.
Nonostante la maggior parte dell’attenzione e dello sviluppo, in casa Mercedes, si si a sviluppata
principalmente sul concetto di zero-sidepod, il team è stato chiaro: il ruolo della parte superiore
della carrozzeria e la sua forma particolare hanno giocato un ruolo secondario rispetto ai problemi
riscontrati a inizio stagione.
Il fattore chiave in gioco è la gestione dei flussi d’aria sotto e intorno al fondo della monoposto,
proprio in questi termini il team ha lavorato già dal Circuito di Catalogna apportando modifiche
(anche se non ancora così visibili).
“In termini di concept dell’auto abbiamo effettivamente cambiato molto la nostra vettura”, ha
proseguito Shovlin, “Si sta comportando in modo molto diverso rispetto a quando l’abbiamo
usata la prima volta e, nonostante guardandola da lontano possa sembrare simile alla prima
versione da un punto di vista aerodinamico, ora è una bestia completamente diversa.”
Alla domanda di Autosport che chiedeva se ritenesse che il team avesse effettivamente ideato un
nuovo concept dal lancio l’ingegnere ha dichiarato: “Penso di si, abbiamo cambiato concept a
Barcellona per cercare di risolvere i problemi legati al bouncing. […] Non siamo certo i migliori, ma
siamo ben lontani dall’essere i peggiori. Penso che abbiamo fatto progressi e quanto che
abbiamo ad oggi è un’auto un po’ più rigida di quello che vorremmo ma sicuramente un’auto sulla
quale possiamo iniziare a lavorare.”
Da quello che traspare dalle parole di Andrew sembra che l’obiettivo per Mercedes, così come
per gli altri team, sai la produzione di massimi livelli di carico aerodinamico con un’altezza di
marcia il più alta possibile; in questo momento la W13 è troppo bassa e con un’impostazione
delle sospensioni troppo rigida per qualcosa di diverso dalle piste più lisce.
Shovlin ha aggiunto: “Sapevamo dal primo giorno che abbiamo ricevuto il nuovo regolamento che
la sfida sarebbe stata quella di generare carico aerodinamico in alto. Sembra ci stiamo
avvicinando alla fine e questa è una delle cose che vorremmo sviluppare. Stiamo facendo
progressi in questa direzione”

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