Nel 2008 il britannico vince il suo primo titolo mondiale dopo una battaglia incredibile con Felipe Massa, diventando il più giovane campione del mondo della storia a bordo della MP4-23.

Lewis Hamilton è attualmente il re indiscusso della Formula 1 moderna. Il britannico sta segnando un’epoca e nella decade che si è appena conclusa ho portato a casa la metà dei titoli piloti a disposizione, per la precisione cinque negli ultimi sei anni. Ad accompagnare l’anglo-caraibico nella sua cavalcata trionfale c’è ovviamente il dominio Mercedes, ma la storia di Lewis inizia da molto lontano, con il primo mondiale arrivato nel 2008 ai tempi della McLaren. Lewis viene ingaggiato alla corte di Ron Dennis la stagione precedente, dopo aver convinto il boss di Woking grazie agli strabilianti risultati nelle categorie minori. Il giovane fenomeno viene affiancato al campione del mondo in carica Fernando Alonso, dando vita ad un duello che si rivelerà fratricida nell’anno della Spy Story. Hamilton stupisce tutti andando sempre a podio sulla velocissima MP4-22 nelle prime nove gare, imponendosi dopo aver stampato la pole sia in Canada che ad Indianapolis. A fine anno arriva però l’errore fatale di Shanghai, che sommato alla sfortuna di Interlagos consegna clamorosamente il mondiale alla Ferrari di Kimi Raikkonen. La stagione della rivelazione inglese è comunque strepitosa, visto che chiude ad un solo punto dal neo-campione finlandese.

Nel 2008 la sfida è la stessa tra Ferrari e McLaren-Mercedes. Il Cavallino presenta una F2008 che nei test invernali sembra poter uccidere il campionato, ma a Woking la MP4-23 viene sviluppata alla perfezione e darà modo ad Hamilton di giocarsi il titolo sino all’ultima gara. Il mondiale inizia come di consueto in Australia, dove la rossa ha un crollo di affidabilità ed è costretta ad un doppio ritiro. Hamilton ottiene la pole e domina la corsa, facendo capire che bisognerà fare i conti con lui per portare a casa la vittoria finale. Tuttavia la Ferrari rinasce e dalla Malesia alla Turchia arrivano quattro successi consecutivi, due a testa per Raikkonen e Felipe Massa. Il finlandese incappa in una stagione terribile e non sale più sul gradino più alto del podio, cedendo lo scettro di capitano del team proprio al brasiliano.

La McLaren MP4-23 sale in cattedra a luglio ed Hamilton vince due gare in maniera impeccabile in Gran Bretagna e Germania, partendo dalla pole la settimana successiva in Ungheria. Nel momento più difficile per la Ferrari ci pensa Massa a dare fiducia alla squadra, infilando Lewis ed Heikki Kovalainen al via di Budapest con una staccata celestiale. Felipe è sfortunatissimo in quanto il motore della sua rossa esplode a tre giri dalla fine, regalando al finnico la prima vittoria in carriera.

La rossa #2 sbanca in seguito il Gran Premio d’Europa a Valencia, ripetendosi poi in Belgio dopo la penalità affibiata ad Hamilton. A Monza vince la Toro Rosso di Sebastian Vettel, con i contendenti per il mondiale che arrivano nelle posizioni di rincalzo. La svolta della stagione 2008 avviene a Singapore, dove per la prima volta la Formula 1 corre in notturna, in un cittadino nuovo di zecca. Massa ottiene una pole position strepitosa, rifilando sei decimi ad Hamilton che scatta al suo fianco in prima fila. In gara Felipe domina il primo stint, sino a quando la Renault di Nelson Piquet jr non va a sbattere provocando l’entrata in pista della Safety Car. I big rientrano ai box, ma un malfunzionamento del semaforo che diventa verde permette a Massa di lasciare la sua postazione quando è ancora in corso il rifornimento, trascinandosi dietro il bocchettone della benzina. La Ferrari del brasiliano è costretta a fermarsi in fondo alla pit lane, riuscendo in seguito a ripartire ma terminando la gara fuori dai punti. Con il terzo posto Hamilton vola a +7 nel mondiale a tre gare dalla fine.

In Giappone Lewis ottiene la pole, ma stavolta è lui a terminare la corsa nelle retrovie dopo penalità ed errori, mentre Massa con il settimo posto recupera due punti. In Cina non c’è storia, la McLaren è troppo più forte ed Hamilton è imbattibile, presentandosi all’ultimo atto in Brasile con 7 lunghezze di margine sull’idolo locale. Come da tradizione la Ferrari è la macchina da battere sui saliscendi di San Paolo, con Massa che scatta al palo e domina la gara nonostante le avverse condizioni meteo, consegnando al Cavallino il titolo costruttori. Si tratta probabilmente del GP più bello ed incredibile della storia del circus, con Hamilton che porta a casa l’iride grazie ad un quinto posto ottenuto superando la Toyota di Timo Glock all’ultima curva. All’età di 23 anni e 10 mesi si laurea così il più giovane campione di sempre, primato poi andato a Vettel due stagioni dopo nel 2010.

La McLaren MP4-23 è stata l’ultima monoposto concepita a Woking in grado di portarsi a casa il titolo piloti, mentre per trovare una freccia d’argento al top tra i costruttori bisogna tornare indietro al 1998. Questa vettura ha ottenuto sei vittorie, otto pole position ed un giro veloce nelle diciotto gare disputate, ma cosa più importante ha potuto contare su una grande affidabilità che ha fatto la differenza nei confronti della più competitiva ma fragile Ferrari.

 

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