Lewis Hamilton è riuscito a recuperare dal Covid-19 in tempo di record, ottenendo il permesso di scendere in macchina per l’intero weekend di Abu Dhabi.

Dopo una gara di assenza, Lewis Hamilton è pronto a tornare in pista. Il sette volte campione del mondo, al termine dei 10 giorni di isolamento obbligatorio, è risultato più volte negativo al Covid-19 e si è quindi potuto recare ad Abu Dhabi nella giornata di ieri. Dopo essere risultato negativo anche al tampone obbligatorio all’ingresso negli Emirati Arabi Uniti, Hamilton ha ottenuto l’autorizzazione per entrare nel paddock e disputare l’intero weekend.

Questo il comunicato di Mercedes a conferma della negatività del pilota britannico: “Siamo felici di confermare che Lewis Hamilton guiderà per noi nel GP di Abu Dhabi. Lewis è risultato negativo mercoledì, prima della fine del periodo di isolamento in Bahrain. Ciò gli ha permesso di giungere giovedì pomeriggio ad Abu Dhabi, dove è risultato di nuovo negativo al tampone. Lewis ha quindi soddisfatto i requisiti del protocollo FIA per il suo ingresso nel paddock e potrà disputare regolarmente il weekend di gara. George Russell tornerà in Williams per l’ultimo evento della stagione 2020″.

Il recupero lampo di Hamilton ha provocato una certa confusione tra gli appassionati di F1, perciò è necessario effettuare una sintesi di ciò che è accaduto nelle ultime due settimane. Dopo aver iniziato a mostrare lievi sintomi, il sette volte campione del mondo è risultato positivo al Covid lunedì 30 novembre, entrando immediatamente in isolamento. Dal momento che le leggi anti-contagio in vigore in Bahrain prevedono un periodo di isolamento di almeno 10 giorni per i positivi, Hamilton è stato costretto a saltare il GP di Sakhir, venendo sostituito da George Russell. Mercedes ha inoltre rivelato che un contatto dell’inglese era risultato positivo poco tempo prima. Perciò, l’ipotesi è che il campione del mondo abbia contratto il Covid nella pausa tra il GP di Turchia e quello del Bahrain e abbia mostrato i primi sintomi al termine del periodo d’incubazione del virus.

Hamilton ha invece restituito il primo test negativo mercoledì 9 novembre, ossia un giorno prima della fine del periodo d’isolamento obbligatorio previsto per ieri. Le autorità del Bahrain hanno dunque dato il via libera all’inglese per raggiungere Abu Dhabi, dove Hamilton è risultato idoneo dopo le varie procedure disposte in concordanza tra Emirati Arabi Uniti, FIA e F1. In via eccezionale, tutto il circus non ha dovuto effettuare i 14 giorni di quarantena riservati invece a tutti coloro che viaggiano all’interno del paese. Né Hamilton né Mercedes né la F1 hanno dunque forzato il rientro del campione britannico, che ha soddisfatto tutti gli stringenti requisiti istituiti dai vari paesi ospitanti e dalla FIA.

Ciò che ha sconvolto gli appassionati è stata tuttavia la rapidità con cui il sette volte campione del mondo ha recuperato completamente dal Covid: Hamilton ha infatti impiegato solo nove giorni per restituire un test negativo. Ciò potrebbe essere dovuto a molti fattori: l’aver avuto accesso a farmaci anti-virali, una bassa aggressività del virus, la grande condizione fisica e atletica e tanti altri. E’ inoltre importante ricordare che Lance Stroll, risultato positivo al Covid nel weekend del GP dell’Eifel, si è negativizzato in soli otto giorni. Dunque, il caso-Hamilton non rappresenta un unicum all’interno del circus. L’unica certezza è che sarebbe sbagliato mettere in dubbio la serietà della F1 e della FIA nel gestire la situazione sanitaria, affrontata da entrambe in maniera pressoché impeccabile.

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