Hamilton e Verstappen hanno chiuso il GP di Russia in P1 e P2 grazie a scelte azzeccatissime, nonostante una griglia rivoluzionata e una gara rocambolesca.

Chi avrebbe mai detto, a dieci giri dalla fine del GP di Russia, che avremmo visto di nuovo Lewis Hamilton e Max Verstappen in prima e seconda posizione? Probabilmente nessuno: l’inglese stava spingendo enormemente per avvicinarsi al leader, Lando Norris, ma il sorpasso sarebbe stato certamente molto difficile vista la velocità sui rettilinei della McLaren; l’olandese, dopo un’eccellente rimonta dall’ultimo posto in griglia, stava invece arrancando tra il settimo e l’ottavo posto, con poche speranze di guadagnare posizioni. L’arrivo della pioggia ha però sconvolto gli ultimi sette giri, durante i quali è successo veramente di tutto, e ha offerto ai due pretendenti al titolo un’occasione per conquistare punti pesantissimi in ottica campionato. Ed entrambi, come si addice ai veri campioni, non se la sono lasciata scappare.

La gara di Hamilton è stata molto più difficile del previsto, a partire da un bruttissimo primo giro, frutto di un quasi contatto con la vettura di Norris (che gli stava dando la scia in Curva 2) e di un approccio fin troppo cauto nelle primissime fasi. Il sette volte campione del mondo è rimasto bloccato dietro ad un trenino DRS composto da Russell, Stroll e Ricciardo per diverse tornate, prima del lentissimo pit stop dell’australiano al giro 23. Di fatti, la vera gara di Hamilton è iniziata qui: grazie ad un ritmo forsennato su gomme medie usurate, l’inglese ha realizzato l’overcut sui tre piloti che lo precedevano fermandosi al giro 27, ha passato Sainz tre tornate dopo e ha iniziato la caccia a Norris, 7.5″ più avanti. Quando è giunto lo scroscio, i due erano separati da appena un secondo, ma in diverse tornate Hamilton non è mai riuscito ad entrare in zona DRS, peraltro disattivato non appena sono apparse le prime gocce d’acqua.

Proprio l’arrivo della pioggia ha rappresentato la fase decisiva del Gran Premio. Dopo aver attaccato senza successo il pilota della McLaren, andato lungo in Curva 5, e nonostante le condizioni fossero in rapido deterioramento, il numero 44 ha inizialmente deciso di seguirlo e di non fermarsi, ignorando le indicazioni dell’ingegnere Peter Bonnington. Al termine del giro 49, tuttavia, Hamilton ha scelto di fermarsi per montare le intermedie, mentre il pilota della McLaren ha optato per restare in pista e rischiare il tutto per tutto. Una decisione che non ha pagato, dato che appena un giro e mezzo dopo il campione del mondo lo ha sorpassato facilmente ed ha conquistato la vittoria numero cento in F1. La pioggia ha dunque rappresentato il fattore decisivo per la vittoria di Hamilton, anche se questa circostanza fortunata potrebbe ritorcersi contro di lui in ottica mondiale.

Verstappen

Questo perché il suo rivale per il titolo è incredibilmente riuscito a concludere al secondo posto in un weekend in cui partiva ultimo per la sostituzione della Power Unit. Più che per Hamilton, la pioggia è stata una manna dal cielo per il campionato di Verstappen: nonostante tanti bei sorpassi nella prima metà di gara, senza il diluvio finale l’olandese avrebbe probabilmente concluso all’ottavo posto nel GP di Russia e avrebbe perso 14 punti da un Hamilton in P2. Il perfetto timing della sosta effettuata dalla Red Bull e dal ventiquattrenne, che non avevano nulla da perdere, ha permesso a Max di conquistare la medaglia d’argento, complici anche i ritardi nelle soste di Alonso, Leclerc e Pérez. I punti persi dal diretto rivale sono dunque solo sette: in un weekend in cui la Mercedes sembrava dover dominare e i sorpassi sembravano estremamente difficili, non c’è alcun dubbio che questa sia la seconda posizione più dolce della carriera di Verstappen.

Anche il terzo classificato, Carlos Sainz, ha potuto gioire grazie all’arrivo dell’acquazzone. Poiché la sua SF21 montava gomme dure estremamente usurate, dopo le prime gocce lo spagnolo aveva perso il podio ai danni di Pérez, ma questa volta la Ferrari ha centrato in pieno il momento del pit stop, facendolo rientrare subito dietro a Verstappen mentre davanti Pérez, Leclerc e Alonso lottavano tra loro. La Rossa ha tuttavia mancato l’appuntamento con un potenziale doppio ottimo risultato proprio a causa degli errori di comunicazione tra la Scuderia e il monegasco. E’ stato Leclerc infatti a decidere, contrariamente alle indicazioni del suo ingegnere, di non fermarsi subito dietro a Sainz per non doversi accodare allo spagnolo ai box e perdere qualche secondo. Nel giro successivo, con gomme da asciutto su una pista ormai bagnata, il monegasco è uscito più volte dalla pista, terminando solo quindicesimo e a più di un minuto dal compagno di squadra. Un grosso peccato dopo un’eccezionale rimonta sull’asciutto, condita da sorpassi fenomenali.

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