Quali considerazione possiamo fare sulla Ferrari F1 dopo la gara di Spagna sul circuito di Barcellona?

Sono stati portati i tanto proclamati ed attesi aggiornamenti che avrebbero dovuto rivoluzionare le prestazioni della Rossa ma la domanda che sorge spontanea è: come sarebbe andata senza aggiornamenti? Ancora peggio di cosi? A lottare con le Williams?

Perché tralasciando la debacle di sabato pomeriggio con Leclerc in qualifica se andiamo a prendere i migliori giri in gara scopriamo che la Ferrari è dietro, oltre a Red Bull e Mercedes, anche a McLaren, Haas, Aston Martin e Alfa Romeo.

I commenti dei piloti sono emblematici. Sainz dice che il comportamento della macchina è sempre lo stesso. Leclerc rincara la dose definendo la vettura inconsistente e imprevedibile.

Sicuramente gli aggiornamenti non hanno portato quel salto di qualità aspettato e che invece si è visto in maniera molto evidente da parte della Mercedes.

La sensazione è che la coperta sia decisamente troppo corta e che i limiti del progetto o di chi ha in mano il progetto (chi?) siano troppo grandi per cercare di risolverli a breve. La cosa certa è che per “fixare” i problemi bisogna prima comprenderli.

Dall’esterno sembra che in Ferrari non ci sia una guida tecnica che porti avanti il tutto e che faccia remare tutti nella stessa direzione. Una persona racing con quel carisma per trascinare una squadra. Non è possibile che si portino degli aggiornamenti e la macchina sembri andare peggio di prima.

Personalmente sono anni che la Ferrari non riesce a sviluppare la macchina durante la stagione. L’anno scorso è stato emblematico ed anche il fuoco di paglia della partenza a razzo sono sempre più convinto sia dovuto ad una non perfetta messa a punto degli avversari. Non dimentichiamoci che nel 2021 Red Bull e Mercedes si sono sfidati fino all’ultima gara al contrario della Ferrari che aveva da tempo immemore tirato i remi in barca ed iniziato a lavorare sul progetto per la nuova monoposto del 2022. 

Forse a questa Ferrari servirebbe proprio anche un pilota alla Hamilton che abbia un forte ego ed un forte peso politico in squadra. Cercare di mettere in riga sia gli uomini nel box che quelli a Maranello in modo che tutti remino nella stessa direzione. Soprattutto un pilota di quel calibro mette in moto quel meccanismo per il quale i tecnici non hanno l’alibi del pilota se i risultati non vanno e quindi non possono raccontare frottole.

Ma questa è solamente una suggestione. Sono anche convinto che se a Leclerc viene data una macchina da mondiale lui sia in grado di portare a termine il risultato. Vincere aiuta a vincere. Purtroppo perdere in questo modo aiuta a demoralizzare sempre di più piloti e tifosi.

Sicuramente tra poco inizierà a circolare il mantra dell’iniziamo a lavorare per il 2024 ….. bene ma cosa credono in Ferrari? Che gli altri non inizino anche loro a lavorare per il 2024?

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