F1 Mercedes – Non è certo stata la lotta al peso la priorità per la scuderia di Stoccarda in questo 2022, bensì l’aerodinamica.

Pensieri e preoccupazioni, questi i sentimenti che serpeggiavano del paddock prima dell’avvio di questa stagione e il peso è stato protagonista. L’introduzione dei cerchi da 18 pollici, il conseguente ingrandimento di gomme e impianto frenante, l’irrobustimento della cellula laterale di sicurezza richiesto dalla FIA… Tutti elementi che collaborano tra loro all’aumento del peso minimo. Inutile dire che a inizio anno quasi tutte le scuderie si sono ritrovate ad avere una vettura in sovrappeso. Unica eccezione Alfa Romeo, la sola squadra in grado di certificare fin da subito i 798 kg del peso richiesto.

Volendo confrontare Red Bull e Ferrari, invece, l’alleggerimento più spinto è stato adottato proprio dalla scuderia di Milton Keynes rivelandosi, in seguito, uno dei fattori chiave che hanno contribuito a incoronare la RB18.

Anche Mercedes durante il campionato ha recuperato prestazione grazie all’opera di snellimento operato sulla W13, tuttavia, nel corso di un’intervista con la redazione di Racecar Engineering il direttore tecnico Mike Elliott ha spiegato come nella Formula 1 moderna il peso sia subordinato all’aerodinamica: “Eravamo in sovrappeso a inizio stagione, nonostante avessimo lavorato duramente per portarci al minimo. Il peso tuttavia è un elemento interessante in quest’era della Formula 1. Sebbene sia uno dei parametri chiave per una buona prestazione, è anche limitato da regolamento. A causa di ciò, la progettazione risulta diversa da quella che ci si aspetterebbe. Il nostro obiettivo è raggiungere un tempo sul giro sempre più basso e ridurre il peso al minimo equivale a guadagnare tempo, ma abbiamo notato che un’auto più pesante fornita, però, di un’aerodinamica più sofisticata genera molta più performance”.

Non che sia necessario ma le parole di Mike Elliott trovano riscontro, ad esempio, in quelli che erano gli assetti rake utilizzati fino al 2021: quando i vantaggi aerodinamici a fondo e diffusore ottenuti grazie all’inclinazione in avanti del corpo auto surclassavano i “malus” dati da un centro di gravità più alto. Il direttore tecnico si è inoltre soffermato a spiegare come il peso in eccesso sulla W13 fosse anche dovuto a motivi di affidabilità, tanto che sia Russell sia Hamilton, nel corso dell’anno, hanno scontato una sola penalità a testa in griglia di partenza, riducendo di fatto i punti persi a causa delle sostituzioni della power unit.

“Abbiamo tantissimi strumenti per sviluppare una vettura più performante, ridurre il peso al minimo non è più così rilevante come lo era un tempo. Inoltre, sfruttiamo il peso “in eccesso“ per ottenere un’auto maggiormente affidabile; un ritiro o una penalità in griglia per la sostituzione di parti guaste (o per l’eccesso del numero massimo di componenti stagionali) comporta un grande impatto sulla classifica di campionato”, ha concluso Elliott.

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