F1 Ferrari – La gestione passata di Mattia Binotto ha destato qualche dubbio sul suo ruolo, ma il 2022 sembrava avesse fatto dimenticare tutto. Con un auto finalmente competitiva come la F1-75 e due piloti affiatati come Leclerc e Sainz, sembrava tutto perfetto.

Eppure è stato così solo all’inizio del nuovo mondiale di Formula 1, con la fantastica doppietta rossa in Bahrain. Tuttavia numerosi errori del team in aggiunta a problemi di affidabilità, hanno portato la scuderia di Maranello ad inseguire la Red Bull in quello che sarà un vero tour de Force in questa seconda parte di stagione.

Charles Leclerc, infatti, si ritrova ad inseguire Max Verstappen ad 80 punti di distanza. Con una monoposto che finalmente può competere per il titolo, la pressione di dover fare bene dopo anni di buio sembra sempre più pesante.

In un’intervista esclusiva a Motorsport, la prima domanda è stata quella di evidenziare alcuni dei momenti più difficili da quando ha preso il comando della Scuderia.

Binotto ha risposto: “Ogni singolo giorno è stato difficile. Penso che di certo non sia stato un viaggio facile dal 2019, quando sono stato messo in campo come team principal, ad oggi. Abbiamo passato un 2020, molto difficile, per non parlare del 2021. Ma anche nel 2022, poiché stiamo lottando per il meglio, a volte ci sono gare in cui non stiamo ottenendo quello che è il potenziale della vettura. Quindi non è facile. Ma quello che posso dire è che sono felice del ruolo. Sono felice perché so di avere una grande squadra. La squadra è unita. È bello vederli lavorare insieme”, ha aggiunto Binotto.

“Cerco sempre di stare calmo ma non è facile”

Binotto ha poi aggiunto un fatto interessante che probabilmente si fatica a notare dalla tv: “È molto difficile per due motivi. Quando parliamo di guasti al motore mi dispiace tanto perché in passato sono stato io stesso a gestire quel dipartimento. Un po mi deprimo. Rimango calmo ma spesso dentro c’è una tempesta. In quei momenti rimani calmo e cerchi di chiederti cosa c’è che si possa fare in termini di squadra più che in termini tecnici.”

Binotto giustifica il suo stile di leadership:

“Penso di non essere brutale, ma severo. E le persone intorno a me sanno che posso esserlo molto. Cerco sempre di potenziarli e di dare loro tutto ciò che è necessario per fargli fare il loro lavoro. E mi fido delle persone intorno a me. Non sono io quello che entrerà nel dettaglio di ogni singolo elemento. Mi concentro maggiormente su me stesso, assicurandomi che, come ho detto prima, abbiano tutto ciò che è necessario per svolgere il lavoro. So quanto sia importante l’umore nella squadra, so quanto sia importante l’approccio mentale. Ci stiamo lavorando molto all’interno della squadra, cercando di cambiare la nostra cultura rispetto a quello che eravamo noi, e quello che riteniamo sia l’atteggiamento e i comportamenti giusti da mettere in atto. Vedo che la squadra è in qualche modo molto unita e penso che puoi ottenerlo attraverso la trasparenza.”

Un percorso di evoluzione iniziato anni prima

Penso che quello che abbiamo ottenuto oggi sia iniziato molto tempo fa, forse anche nel 2016 o 2017. È stato un continuo costruire la squadra, migliorare noi stessi. Si tratta di organizzazione, si tratta di competenze, si tratta di esperienza, si tratta di metodologia e strumenti, si tratta di risorse.”

Anni difficili Ferrari F1 : “Nel 2020 e nel 2021, abbiamo avuto solo poche opportunità di sviluppare l’auto. Quegli anni non riflettano quale fosse la capacità totale della squadra in quel momento. Senza dubbio siamo migliorati da quei momenti che ci hanno fatto crescere. E dal 2020 in poi, sicuramente abbiamo apportato dei cambiamenti organizzativi con ruoli più chiari, responsabilità chiare.”

“Penso che al momento abbiamo il potenziale per vincere le gare”

“Abbiamo dimostrato di poter fare un buon lavoro. È solo questione di arrivare passo dopo passo, abituarci, e qualunque sarà il risultato per il 2022, cerchiamo di essere preparati per il 2023”, ha concluso Binotto.

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