Il Gran Premio di Gran Bretagna è ormai terra di conquista per Lewis Hamilton, che centra nella sua gara di casa il quarto successo consecutivo, il quinto complessivamente, accorciando di molto nella classifica piloti, con Sebastian Vettel distante solo un punto. Completano il podio Bottas e Raikkonen; solo settimo il leader della classifica iridata. Domenica complessa per la scuderia di Maranello, che oltre a perdere il duello con la Mercedes, lontana 55 punti nella classifica costruttori, deve anche incassare il colpo della doppia foratura su entrambe le vetture, negli ultimi giri di gara, che hanno compromesso non poco un fine settimana che la Ferrari stava completando in maniera sostanzialmente positiva (Raikkonen era secondo mentre Vettel in quarta) dato l’enorme potenziale della W08 sulla pista di Silverstone.

 

Invece, la scuderia italiana deve cercare velocemente le risposte agli interrogativi sulla doppia foratura, probabilmente dovute ad un eccessivo problema di blistering su entrambe le anteriori sinistre, partendo dal fatto che la SF70H è sempre stata la monoposto più dolce sugli pneumatici a differenza della Mercedes, che nei primi appuntamenti dell’anno soffrivano molto in questo fondamentale. Gara di Vettel resa ancora più complessa in partenza, costretto a cedere la posizione a Verstappen a causa di uno spunto non certo ottimale, derivato forse da un surriscaldamento anomalo del power unit, e a rimanere dietro al pilota olandese per troppi giri, non riuscendo a trovare la velocità e lo spazio necessario per sopravanzarlo, costringendo il muretto Ferrari a richiamarlo ai box molto prima del previsto per effettuare l’undercut. Strategia che ha funzionato molto bene all’inizio, ma che alla fine si è rivelata come un boomerang, data l’elevata usura registrata sulla gomma soft al termine della gara, fino alla già citata foratura: pneumatico anteriore sinistro reso probabilmente ancora più debole dopo un lunghissimo bloccaggio alla penultima curva per difendersi dagli attacchi di un velocissimo Bottas. Contrariamente al quattro volte campione del mondo, Raikkonen stava disputando la sua miglior gara dell’anno, saldamente in seconda posizione mostrando un buonissimo passo gara. Raramente la sfortuna nel motorsport può cambiare gli esiti di una gara, ma è anche vero che una doppia foratura a due giri dal termine su entrambe le vetture della stessa scuderia è un avvenimento che quasi mai penso sia accaduto nella storia della Formula 1: la Ferrari si lascia così alle spalle con molta probabilità il fine settimana più complesso della sua stagione, durante il quale la Mercedes ha allungato nella classifica costruttori e accorciato in quella piloti, su un tracciato nel quale il passo lungo e le migliori prestazioni del motore meglio si sono adattate su un tracciato caratterizzato da curve a media e alta velocità. Caratteristiche che non si ritroveranno nel prossimo appuntamento in Ungheria, noto per la sua sequenza di curve a bassa e media velocità che potrebbero favorire la maggior reattività e il passo più corto della SF70H. Si entra così nella seconda metà di stagione, dove da adesso in poi ogni singolo punto in più guadagnato potrà fare la differenza alla fine della stagione, dieci gare nelle quali Ferrari e Mercedes si sfideranno in pista e nelle rispettive fabbriche, cercando di trovare quegli aggiornamenti che potranno far fare alla propria vettura quel salto in avanti decisivo per la vittoria finale; ma occhio alla Red Bull, che, notoriamente, migliora di molto le proprie performance nella seconda parte del campionato e che potrebbe diventare la mina vagante di questo mondiale.

 

Francesco Saverio Falco

 

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