Più volte abbiamo criticato il comportamento di Verstappen che, ricordiamolo, è al 4° anno in F1; da lui ci saremmo aspettati un cambio di passo in questa stagione, non tanto a livello prestazionale, di velocità pura ne ha, quanto a livello mentale; una crescita insomma che dovrebbe essere inevitabile, nonostante la giovane età (20 anni), dopo far parte da anni della massima formula.

L’inizio della stagione sembrava palesare il contrario, incidenti, perdita della vettura per un problema all’acceleratore (spiegazione ufficiale), l’ennesimo scontro con la Ferrari in Cina che tanto ha fatto innervosire i tifosi del cavallino, ed infine il doppio cambio di traiettoria a Baku che è costato la gara ad entrambi i driver Red Bull. Insomma il trend era molto chiaro, sarebbe stata l’ennesimo campionato ad auto-scontro di Verstappen contro tutto il mondo.

Eppure in Spagna, dove l’Olandese vinse nel 2016, Max ha dimostrato un discreto sangue freddo; a parte la toccata con una Williams che gli ha fatto perdere una parte dell’alettone anteriore, è riuscito a portare a casa un podio di tutto rispetto letteralmente volando nell’ultima parte della gara con tempi notevoli a partire dal passaggio n.44 in cui realizza 1:20.746 ed in evoluzione tanto da mettere a segno la propria miglior prestazione alla tornata n. 62 con 1:19.422; il tutto con l’ala danneggiata. Dai camera-car era evidente come la vettura avesse notevoli vibrazioni al volante e la presenza di Vettel alle sue spalle avrebbe potuto innescare un errore o qualche sbavatura che gli poteva costare il podio. Sangue freddo invece ed un ultimo stint praticamente perfetto. Che sia il nuovo Verstappen che tutti si aspettano? Forse è troppo presto per dirlo e sembra comunque che l’Olandese si trovi bene sulla pista Spagnola, ma sarà a Montecarlo che avverrà la sua vera prova di maturità, una pista che non ammette errori e dove i duelli sono ravvicinati tanto quanto i muretti e i guard-rail.

Ultima nota, il mancato richiamo per essere rientrato in pista non mettendo il paletto alla sua destra come prevede il regolamento; una norma che riconduce alla sicurezza e non al vantaggio su altri contendenti; violazione effettuata nelle prove libere e che invece è costata a Vandoorne una penalità di 5 sec. in gara. La FIA sbaglia a proteggere troppo il giovane driver, essere meno indulgenti dovrebbe essere un elemento di crescita, ma sappiamo oramai quale è il trend della federazione rispetto a Verstappen.

Marco Asfalto

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