Il quattro volte campione del mondo, Sebastian Vettel, torna a vincere dopo più di un anno dall’ultima volta. Il team radio finale del GP di Singapore rimarrà un momento unico della sua carriera.
Il silenzio e poi la gioia immensa. Da troppo tempo Sebastian Vettel aspettava di sentire Mattia Binotto, team principal della Ferrari, congratularsi con lui per una P1.
“Seb contentissimo per te…bravo, bravo, bravo!”, ha commentato Binotto al termine del GP di Singapore e poi un lungo sospiro di sollievo per Seb a cancellare mesi difficili e delusioni cocenti.
A Singapore era importante per il Cavallino ritrovare Vettel per il presente, ma soprattutto per il suo futuro del team. Nel 2020 risulterà fondamentale giocare a due punte per cercare di impensierire fino all’atto finale le frecce d’argento. Una vittoria che per il morale del tedesco vale 250 punti, non 25. Dopo due trionfi del giovane compagno di team, Seb ha sfruttato al massimo l’occasione che la squadra gli ha offerto a Singapore e ha cancellato con un colpo di spugna le frustrazioni canadesi.
Vettel (finalmente) a suo agio
Per Seb contava solo vincere, fosse accaduto pure su tre ruote esisteva un risultato solo per uscire dal tunnel, soprattutto dopo le critiche ricevute a Monza. Gli sviluppi funzionano e questa notizia è fondamentale per il prosieguo della stagione e in ottica 2020. Una doppietta (nessuno c’era mai riuscito a Singapore) che rappresenta un’inversione di tendenza, rispetto alle drammatiche trasferte asiatiche degli anni scorsi.
“Grazie ragazzi che gara, forza Ferrari sempre! Un saluto a Maranello grazie per i pezzi, che performance qui a Singapore, la macchina è stata grande quasi come voi!”, ha urlato Seb ai suoi uomini.
"The last couple of weeks have been not the best, but it’s been incredible to get so much support, so many letters, so many nice messages…
"It gave me a lot of strength, belief, and I tried to put it all into the track"
– Sebastian Vettel#SingaporeGP pic.twitter.com/3egslFtSBs
— Formula 1 (@F1) September 23, 2019
Il tedesco si è sciolto in un podio dove le lacrime si sono mescolate al sudore e qualche sassolino ha già iniziato a rotolare dal gradino più alto del podio. Il quattro volte campione del mondo vorrebbe garantire un rendimento sempre altissimo, l’attaccamento alla “maglia rossa” è encomiabile e dimostra quanto il ragazzo di Heppenheim tenga alla Rossa. Seb sa di aver dato tanto, tantissimo alla Red Bull, ricevendo un sostegno ed un appoggio minimo nel 2014, nel solo anno di crisi con il team austriaco. Il 2020 ci dirà se Seb sarà superato nelle gerarchie da Charles, o viceversa Leclerc dovrà sottostare a logiche di ruoli che da sempre hanno caratterizzato le vittorie mondiali del Cavallino Rampante.
Lo stupore di Mattia Binotto
Mattia Binotto ha spiegato che la strategia ha sorpreso anche gli strateghi del Cavallino. “L’undercut è stato effettivamente più forte del previsto, pari a 3,9 secondi – ha sottolineato il team principal della Rossa – Non ci aspettavamo un numero così grande. È un dato di fatto: quando abbiamo fermato Sebastian, abbiamo pensato che Charles, fermandosi il giro dopo, sarebbe poi stato in vantaggio. Seb ha guidato bene, ha ottenuto un undercut di 3,9 secondi e questa è stata la differenza”.
Un carpe diem, che Seb non si è lasciato sfuggire con il benestare del team. È stata una scelta strategica saggia ed opportuna. Alla fine, il risultato di Singapore è stato sorprendente per tutti, a partire dai dominatori della Mercedes che hanno concluso giù dal podio. A bocce ferme saranno arrivate anche le spiegazioni che cercava Charles, spietato nel volerle vincere tutte, ma per la quinta volta le luci di Singapore hanno illuminato la macchina n.5.