Durante l’incontro tra i team e la Pirelli, tenutosi venerdì mattina in Austria, non si è parlato soltanto del ritorno alle mescole 2018 ma anche del futuro.

Sembra che il marchio italiano abbia rivelato alcune delle proposte, al vaglio per la prossima stagione, tra cui l’abolizione dell’obbligo di partire con la gomma del Q2 e la doppia sosta obbligatoria. Intervistato da “F1ingenerale”, Mario Isola ha commentato così il meeting mattutino: “Cinque team hanno votato a favore e cinque contro. C’erano opinioni differenti e più che la votazione in sé trovo che sia stato utile parlare con i team e con i piloti, di cui c’era una buona rappresentanza qualificata, di quelle che possono essere, per il futuro, delle idee per ravvivare lo show. Lo strapotere di Mercedes non aiuta lo spettacolo, quindi non aiuta nessuno. Questo non vuol dire che puoi mettere 100 kg di zavorra sulle Mercedes, perché non è nello spirito della Formula 1.”

Il suo DNA è di lasciare i team liberi di sviluppare la propria vettura, quindi il più bravo che fa la macchina più veloce poi avrà un vantaggio. In altre categorie invece si usa il balance of performance, per cui si bilanciano le prestazioni delle varie vetture. Non è il caso della Formula 1, ma ci possono essere delle idee che comunque aiutano lo spettacolo. Queste idee per me vanno tenute vive. Dobbiamo rivederci periodicamente direi in modo da svilupparle e magari verrà fuori qualcosa di interessante. Non so dire se per la fine di questa stagione o per la prossima, ma comunque può venire fuori qualcosa di interessante.”

“Le idee di queste iniziative possono essere legate ad aspetti tecnici o ad aspetti legati al regolamento sportivo. Noi il prodotto lo sviluppiamo sulla base di target che ci vengono dati, poi tutto il resto può essere discusso. Qualcuno ha detto: ‘Togliamo l’obbligo di partire con la gomma della Q2’, piuttosto che: ‘Mettiamo l’obbligo di usare tutte e tre le mescole’. Sono tutte idee potenzialmente valide. Vanno analizzate a fondo con l’aiuto dei team, perché loro hanno i famosi strategy engineers, che sono quelli che definiscono la strategia. Una volta che abbiamo le idee si possono discutere con loro e vedere quali sono i feedback. Se i feedback sono di variabilità e quindi di approccio diverso, probabilmente sono le idee giuste.”

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