Analisi tecnica formula 1 GP Austria.
Riflessioni sulle connessioni tra sospensioni e condizioni meteo

Cosi come in Canada, la Ferrari raggiunge un nuovo picco di prestazione sotto il sole cocente dell’Austria.

Durante il weekend svoltosi sul circuito del RedBull ring, le temperature hanno toccato i 34 gradi e solo a Montreal si erano rilevati valori simili (30°C)

In questo contesto la macchina è sembrata molto più veloce rispetto alle frecce d’argento che, invece, hanno accusato una prestazione minore.

In entrambi i weekend di gara citati, il risultato finale del cavallino è stato decisamente più elevato di tutti gli altri appuntamenti, durante i quali i valori di riscaldamento dell’aria non erano così alti.

Quanto osservato potrebbe derivare dalla capacità di utilizzo delle gomme e la possibilità di scaldarle tramite l’impianto sospensivo. Quando fa caldo, grazie a sospensioni più morbide e meno aggressive sugli pneumatici, la Ferrari riesce a raggiungere la tanto desiderata finestra di utilizzo. ciò vale anche per RedBull, con struttura sospensiva particolarmente simile alla Rossa.

Non avverrebbe altrettanto sulla Mercedes, che potrebbe stressare più del dovuto il battistrada, superando di fatto quella che è la finestra perfetta per ottenere le prestazioni migliori.

LINK all’articolo di spiegazione delle sospensioni Mercedes.

Il periodo estivo potrebbe essere di aiuto per Maranello, che spera in un ribaltone durante la seconda parte di campionato.

Qualche previsione per i prossimi appuntamenti del mondiale

Tale teoria può essere confermata o bocciata a Silverstone: sotto questo nuovo punto di vista e considerando le premesse fino ad ora enunciate, Sarà importante capire quali sono le previsioni per la prossima tappa per il mondiale di formula 1.

Anche se la distanza temporale è ancora molto elevata, si attendono pioggia e temperature a ribasso (massime di 22°).

Se le cose stanno come abbiamo ipotizzato in base alle osservazioni durante i primi gran premi della stagione, la macchina del cavallino potrebbe tornare a soffrire un po’.

La pista non dovrebbe essere così ostica per la Ferrari perché i lunghi curvoni che la caratterizzano permettono comunque un grande sforzo sulle gomme (che si possono cosi scaldare) e un alto carico deportante derivante dalle alte velocità, ma lo stesso varrebbe per la Mercedes che si è dimostrata fino ad ora davvero perfetta quando la temperatura scende.

La finestra di utilizzo potrebbe essere maggiormente centrata dalle monoposto della stella a tre punte rispetto a quella di Maranello.

Anche in due dei tre appuntamenti che seguono l’appuntamento inglese la latitudine è particolarmente alta da far pensare a temperature medie attorno ai 25 gradi. Stiamo parlando di Hockenheim e Spa-Francorchamps.

Personalmente, avendo visitato il circuito belga in occasione del GP 2018, posso confermare di quanto la temperatura fosse decisamente più bassa rispetto al GP di Francia dello stesso anno.

Solo il tempo potrà confermare o far crollare quanto spiegato nel presente articolo. Se il ragionamento dovesse tornare, però, avremmo di certo capito qualcosa di più sul segreto delle Mercedes 2019. Non solo l’ala frontale aiuterebbe a schiacciare adeguatamente al suolo gli pneumatici, ma anche la sospensione e contribuirebbe al maggiore riscaldamento delle gomme, le quali quest’anno necessiterebbero di essere più sollecitate per raggiungere l’equilibrio termico perfetto.

Non sarebbe un caso: visti i problemi diffusi di graning durante il 2018, si veda proprio il GP d’Austria dello scorso anno, Pirelli potrebbe aver reso le sue forniture più “resistenti” alla temperatura o, meglio, più inerti.

L’interpretazione corretta di Mercedes e delle sue sospensioni più aggressive garantirebbero uno sforzo maggiore trasmesso alle ruote e quindi una maggiore temperatura di esercizio. Ciò ha aiutato fino ad ora negli appuntamenti recenti, che hanno registrato temperature basse rispetto allo scorso anno.

Ovviamente, è ancora molto presto per parlare e seguiremo le notizie meteo per appurare la veridicità della presente ipotesi.

A presto,

Dall’ing. Alberto Aimar.

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