Hamilton torna a “pungere” con colpi da knock-out paragonabili a quelli di uno dei suoi idoli, il compianto Mohammed Alì. Quinto successo canadese per l’inglese, e distacco ridotto dal vertice della classifica mondiale a soli 9 punti.
Eppure l’inizio del Gran Premio non sembrava arridergli: partito malissimo e bruciato da uno strepitoso spunto della Ferrari di Sebastian Vettel, s’ è ritrovato, alla curva 1, a “tirare una ruotata” al compagno Nico Rosberg (gara da incubo per il leader della classifica mondiale: solo 5° alla fine, con un testacoda sul finale, all’ultima chicane, dovuto alla strenua, splendida difesa della posizione da parte di Max Verstappen, che dopo il “buio” di Monaco ha fatto risplendere la sua “stella”, e quella della sua Red Bull, fino ai piedi del podio, 4°), e solo col sangue freddo è riuscito a mantenere la seconda posizione.
Davanti c’erano così la Ferrari e Vettel (nonostante un “lungo”, poi ripetuto altre volte in gara, alla “solita” ultima chicane); ma quando al giro 11 è stata impiegata la Virtual Safety Car, a causa dell’ “arrosto” di motore Honda “cucinato” da Jenson Button, il muretto Ferrari decide di attuare una strategia “alternativa” (e, col senno di poi, ampiamente discutibile): dentro, con entrambe le vetture ai box, per montare le Pirelli Red SuperSoft (mai prese in considerazione dagli altri team di vertice), costringendo così i piloti ad una strategia su due soste per montare, più avanti, il treno di gomme Yellow Soft obbligatorio, confidando in un degrado precoce delle gomme della Mercedes (o nell’eventuale pioggia, comunque mai arrivata in gara).
Questa mossa inaspettata (anche Toto Wolff, ai microfoni di Sky, ha ritenuto la sosta delle Rosse “troppo anticipata”, nonostante la strategia di due soste fosse valutata più veloce di quella a sosta singola di circa 5 secondi) ha di fatto dato “segnale verde” alla gara di Hamilton che, in assenza di ulteriori complicazioni, ha potuto così fermarsi un’unica volta (al giro24) per montare gli pneumatici Soft e gestire il tentativo “rabbioso” di rimonta di Vettel fino al traguardo.
A “ruote ferme”, i responsabili della strategia Ferrari (in primis Inaki Rueda e, per l’ “ultima parola”, il capo-ingegnere in pista Jock Clear) dovranno rendere conto ai “delusi” Maurizio Arrivabene (volto scurissimo nel post-gara) e Sergio Marchionne…
Rimane comunque la grandissima gara di Vettel, che le ha provate tutte (con una velocità analoga a quella delle Mercedes) per conquistarsi, comunque, il gradino più alto del podio.
Che fa da contraltare a quella, abulica, di un Kimi Raikkonen (6° al traguardo) molto più lento del team-mate, conclusa a quasi un minuto da Vettel.
Il terzo gradino del podio, così, è andato ad un Valtteri Bottas che, pur con una Williams meno veloce, è riuscito ad approfittare delle disavventure altrui (tra cui quelle di Ricciardo, settimo, che dopo la sosta al giro 39, con annesso, ulteriore, errore del box, ha visto crollare la sua prestazione anche nei confronti del giovane compagno Verstappen).
A chiudere la top-ten troviamo nuovamente a punti le due Force India (con Hulkenber, 8°, davanti a Perez, 10°) e la Toro Rosso di Sainz, ottimo 9° dopo il “botto” sul “muro dei campioni” di ieri.
A margine della zona-punti Fernando Alonso, 11°, con ulteriori problemi alla power-unit Honda della sua McLaren, ancora lacunosa in affidabilità nonostante l’aggiornamento al turbocompressore.
I team avranno appena il tempo di rifiatare che, già tra sette giorni, sarà di nuovo gara, sul circuito new-entry del mondiale in quel di Baku: pista tutta da scoprire, con tratti velocissimi alternati ad altri tortuosi e stretti, che potrebbero creare qualche perplessità sulla piena sicurezza del tracciato…
Classifica Gp Canada Formula Uno:
POS | NO | DRIVER | CAR | LAPS | TIME/RETIRED | PTS |
1 | 44 | Lewis Hamilton | MERCEDES | 70 | 1:31:05.296 | 25 |
2 | 5 | Sebastian Vettel | FERRARI | 70 | +5.011s | 18 |
3 | 77 | Valtteri Bottas | WILLIAMS MERCEDES | 70 | +46.422s | 15 |
4 | 33 | Max Verstappen | RED BULL RACING TAG HEUER | 70 | +53.020s | 12 |
5 | 6 | Nico Rosberg | MERCEDES | 70 | +62.093s | 10 |
6 | 7 | Kimi Räikkönen | FERRARI | 70 | +63.017s | 8 |
7 | 3 | Daniel Ricciardo | RED BULL RACING TAG HEUER | 70 | +63.634s | 6 |
8 | 27 | Nico Hulkenberg | FORCE INDIA MERCEDES | 69 | +1 lap | 4 |
9 | 55 | Carlos Sainz | TORO ROSSO FERRARI | 69 | +1 lap | 2 |
10 | 11 | Sergio Perez | FORCE INDIA MERCEDES | 69 | +1 lap | 1 |
11 | 14 | Fernando Alonso | MCLAREN HONDA | 69 | +1 lap | 0 |
12 | 26 | Daniil Kvyat | TORO ROSSO FERRARI | 69 | +1 lap | 0 |
13 | 21 | Esteban Gutierrez | HAAS FERRARI | 68 | +2 laps | 0 |
14 | 8 | Romain Grosjean | HAAS FERRARI | 68 | +2 laps | 0 |
15 | 9 | Marcus Ericsson | SAUBER FERRARI | 68 | +2 laps | 0 |
16 | 20 | Kevin Magnussen | RENAULT | 68 | +2 laps | 0 |
17 | 94 | Pascal Wehrlein | MRT MERCEDES | 68 | +2 laps | 0 |
18 | 12 | Felipe Nasr | SAUBER FERRARI | 68 | +2 laps | 0 |
19 | 88 | Rio Haryanto | MRT MERCEDES | 68 | +2 laps | 0 |
NC | 19 | Felipe Massa | WILLIAMS MERCEDES | 35 | DNF | 0 |
NC | 30 | Jolyon Palmer | RENAULT | 16 | DNF | 0 |
NC | 22 | Jenson Button | MCLAREN HONDA | 9 | DNF | 0 |
di Giuseppe Saba (Twitter: saba_giuseppe)