In un intervista recente, alla BBC Newey ha raccontato le sue esperienze nella Formula 1, dal passato al presente. Newey ha detto: “Ho avuto la fortuna di lavorare con tanti piloti fantastici e ognuno di loro aveva una personalità diversa e un modo di fare diverso.

“Per esempio, alcuni erano più bravi a fare i debriefing dopo ogni sessione, altri erano più concentrati sulle gare. Ma quello che li rendeva tutti speciali era la capacità di guidare l’auto senza stressarsi troppo. Sapevano come gestire le gomme, come adattarsi alla situazione, quando dare il massimo e quando risparmiare.

“E poi, ovviamente, c’era anche la questione dell’elettronica, che ora è fondamentale per le prestazioni delle auto. Max è uno dei migliori in questo senso”, ha elogiato Newey.

Ma dopo tanti anni e tanti successi in F1, non pensa mai di smettere? Newey ha risposto: “La pensione è una cosa strana, sai? Se mi avessero chiesto a 50 anni se avrei continuato a lavorare fino ad ora, avrei detto: no, mai! E invece, eccomi qui, ancora appassionato e motivato. E poi, cosa farei se smettessi?
Newey: Mi annoierei a morte su una spiaggia
Il capo tecnico della Red Bull ha aggiunto: “Ci sono due persone che ammiro molto e che sono Bernie Ecclestone e Roger Penske, che lavorano ancora nonostante l’età avanzata e sono ancora lucidi e brillanti. Ho chiesto a entrambi, visto che li conosco abbastanza bene, qual è il loro segreto?

“E mi hanno detto: ‘Non smettere mai di lavorare. Il tuo cervello è come un muscolo che ha bisogno di allenamento.’ E io sono d’accordo con loro. Ho visto anche altre persone che si sono ritirate a 65 anni e poi si sono lasciate andare. Mio padre è stato uno di questi. Non credo che si offenderebbe se lo dicessi. Quindi sono consapevole di queste cose.

“D’altra parte, la F1 è uno sport molto impegnativo. Io la amo ancora.”

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