Un weekend di passione per tifosi dai cuori forti e non dal portafoglio, necessariamente, gonfio. Quando non c’erano le pay tv in Italia e le gare erano per tutti, quelle si che erano corse. La gratuità dell’evento di Monza ha riavvicinato un popolo di appassionati allo spettacolo unico della Formula 1.

Nel tempio della velocità, tra una Finale Ferrari e l’altra, sono sfilate le monoposto leggendarie della scuderia di Maranello che hanno preso parte ai Mondiali di diverse epoche della F1. Nella domenica conclusiva dell’evento si sono registrate oltre 30.000 presenze. Giovanissimi e vecchi appassionati hanno potuto ammirare le vetture che hanno scritto la storia del marchio Ferrari.

Il Ferrari Show

A dare spettacolo per il Ferrari Show, su quattro F60, sono stati Marc Gené, Giancarlo Fisichella, Andrea Bertolini e Davide Rigon. Tutti insieme hanno scatenato un putiferio di applausi ed entusiasmo ad ogni passaggio sul rettilineo brianzolo. La Ferrari F60 è stata la cinquantacinquesima monoposto costruita dalla Ferrari per partecipare al Campionato Mondiale di Formula 1 2009. La vettura non ebbe la fortuna della F2008 e della Ferrari F2007 che vinsero il campionato costruttori, ma fu guidata da un pilota italiano. Giancarlo Fisichella è ritornato a correre a Monza su una F60 e ha salutato e ringraziato il pubblico con grande affetto.

I vincitori delle Finali

Tra sportellate e safety car, sono stati assegnati i titoli mondiali delle quattro classi del Ferrari Challenge. In questa edizione si è scritta, oltretutto, una pagina di storia. Fabienne Wohlwend ha vinto il Trofeo Pirelli Am al volante della 488 Challenge del team Octane 126. Mai nessuna donna era riuscita nell’impresa di aggiudicarsi questo importante trofeo. La Coppa Shell e la Coppa Shell Am sono andate rispettivamente allo svizzero Christophe Hurni e allo svedese Ingvar Mattsson. Il titolo nel Trofeo Pirelli è stato, invece, vinto dal danese Nicklas Nielsen, che ha avuto la meglio, nelle ultime battute, del monzese David Fumanelli.
Oltre ai piloti ufficiali, la scena è stata rubata anche dai bolidi dei Programmi XX e dalle Corse Clienti, che hanno impreziosito un weekend che mancava in Italia dal 2006.

Monza, la storia della F1

All’appuntamento domenicale non sono voluti mancare Louis Camilleri, CEO Ferrari ed il Team Principal, Maurizio Arrivabene che hanno premiato i nuovi campioni del mondo del Ferrari Challenge. Il gran finale ha riservato una lunga parata, sul rettifilo di partenza, di quasi cento vetture del Cavallino Rampante, tra cui le nuove Ferrari Monza SP1 ed SP2. Da segnalare, nell’area a pagamento, l’esposizione di vetture storiche di F1 e bolidi da corsa del marchio Ferrari. Fra le altre, la F430 GTC due volte vincitrice alla 24 Ore di Le Mans, nel 2007 e nel 2009, la 512 F1 del 1964 di John Surtees e Lorenzo Bandini, la storica 312 T del 1975 di Niki Lauda e la immortale Ferrari 312 T4 che, nel 1979, trionfò a Monza con la doppietta d’autore Scheckter-Gilles Villeneuve. Immancabili, naturalmente, le monoposto Ferrari con cui, tra il 1996 e il 2006, Michael Schumacher vinse a Monza.

Un pensiero per Ascari

In primo piano anche le meravigliose GT del Cavallino Rampante. L’esemplare restaurato della 750 Monza di Alberto Ascari ha rubato la scena. Il bi-campione italiano perse le vita sul circuito di Monza il 26 maggio 1955. Il pilota milanese uscì dalla curva del Serraglio e imboccò la curva del vialone (che da quel giorno si chiamerà Ascari) dove terminò la sua corsa in un terribile schianto. Quel magnifico motore 4 cilindri in linea da 3000 cc e 260 cavalli fu fatale ad Alberto Ascari. L’opportunità di poter toccare con mano la 750 Monza restaurata ha fatto correre un brivido a molti spettatori accorsi all’evento.

“La passione non la si può descrivere, la si può solo vivere” diceva Enzo Ferrari ed insieme a migliaia di appassionati, il sottoscritto ha vissuto e provato emozioni indimenticabili.

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