Lewis Hamilton parla del futuro della Formula Uno

F1 Hamilton – Il suo futuro sembra già tracciato. Ancora al volante di una Mercedes e con l’intenzione di portare a otto i suoi titoli in un Mondiale di Formula 1. Lewis Hamilton, però, non si limita a guardare in casa sua ma getta lo sguardo anche sull’ambito complessivo del circus. E sforna considerazioni chiare.

La sua disamina parte da un’immersione nel realismo: sarebbe bello, dice, riuscire a dare battaglia alle Red Bull ma , al momento e nel futuro immediato, questo non sembra possibile. “Questi discorsi sono sempre venuti fuori – dice in un’intervista apparsa su Tuttosport – anche quando era la Mercedes a dominare, ricordo anni in cui battagliavamo contro la Ferrari e anni in cui avevamo margine sui rivali, certo, volevo vincere o comunque stare davanti per lottare ma avere mezzo secondo sulla macchina dietro non è appagante”.

Insomma, per ora, di dare battaglia all’onnivora scuderia di Max Verstappen e Sergio Perez non se ne parla proprio. Se l’olandese appare imprendibile, però, in ottica secondo posto la storia è ancora tutta da scrivere. Perché, se è vero che Perez pare avere ripreso a marciare benino, i suoi 189 punti non gli consentono di considerare già in cassaforte il secondo posto. Lewis l’eptatitolato ne ha finora 141 e vorrebbe, se al momento non può proprio competere con Verstappen, almeno essere il primo che gli finisce alle spalle.

Alla fine, afferma, con le nuove regole introdotte dalla Fia, magari in futuro potranno essere anche altre squadre a fare la voce grossa. Ma, se non vi è la possibilità di vedere battaglia vera in pista e il gap tra le scuderie è troppo elevato, la Formula Uno continuerà a restare un po’ insipida. “Non dovremmo avere la possibilità di dominare per più anni – conclude – la battaglia per le posizioni di vertice dovrebbe essere più ravvicinata, invece la Red Bull può dominare anche nelle prossime tre stagioni”.

Non resta che vedere se il pronostico del britannico si avvererà. Ma lui fa intendere che vorrebbe proprio sbagliarsi, per il bene della Formula Uno e della lotta serrata che, gara per gara, la dovrebbe caratterizzare, senza vincitori annunciati.