Charles Leclerc ha conquistato la quarta pole position di fila nelle qualifiche del Gp d’Azerbaijan, sfruttando il suo feeling con la pista di Baku, ma anche grazie ai miglioramenti della Ferrari con gli aggiornamenti portati a Monza.
Nelle qualifiche del Gp d’Azerbaijan, nuova magia di Charles Leclerc. Il monegasco si è confermato il Re del giro secco nel circuito di Baku, e scatterà per la quarta volta di fila dalla pole position nel Gran Premio d’Azerbaijan. Leclerc come a Monaco, è riuscito a sopperire con il suo talento ai limiti della Ferrari nelle prove ufficiali, battendo Oscar Piastri, che ha salvato la McLaren, dopo l’eliminazione in Q1 di Lando Norris. Invece per Carlos Sainz, qualche sbavatura nell’ultimo tentativo, gli ha impedito di far occupare alla Scuderia di Maranello tutta la prima fila. La Red Bull migliora rispetto a Monza ,ma non quanto sembrava nelle prove libere, con Max Verstappen soltanto sesto, che ha perso il duello con Sergio Perez, alle prese con una RB20 di nuovo molto nervosa. Alti e bassi anche in casa Mercedes, con George Russell che nonostante non abbia potuto preparare bene il giro, a causa della bandiera gialla, si è inserito fra le due vetture di Milton Keynes, facendo meglio di Lewis Hamilton settimo. Peggio è andata a Lando Norris, che è stato messo fuori gioco in Q1 da una bandiera gialla molto discutibile, che lo costringerà a partire dal fondo della griglia, scatenando la dura reazione di Andrea Stella.
I dati della telemetria di F1-TEMPO, ci dicono che c’è stato un grande equilibrio fra i quattro top team, con la Ferrari che è stata la vettura ad aver trovato il miglior compromesso. Performance per certi versi sorprendente, viste le difficoltà della SF-24 con temperature basse. Invece il nuovo fondo sembra aver risolto questo problema, e quello dell’accensione delle gomme, permettendo alla SF-24 di ritrovare la trazione e quindi di essere veloce sia nelle curve lente, ma anche sul dritto. Invece per la McLaren, ancora una volta il grande carico aerodinamico, le permette di essere la migliore nella zona del Castello, ma pagare dazio in rettilineo. Per la Red Bull prestazione simile alla Ferrari fino al T1, per poi fare un passo indietro a livello di bilanciamento con una RB20 tornata scorbutica nel guidato, a causa di modifiche al set-up che non hanno funzionato. Per la Mercedes stessa storia di Monza, che scegliendo un assetto più scarico degli avversari, vola negli allunghi, ma deve limitare i danni in curva.
Nel secondo grafico possiamo vedere dove Leclerc fa il capolavoro. Nel settore centrale, dove fino alle prove libere, la MCL38 e la RB20 erano più veloci della SF-24, il monegasco infliggendo 159 millesimi a Piastri, e tre decimi al compagno di squadra e a Perez, si prende la pole, per poi aumentare il vantaggio nel T3. Lo spagnolo è nel T2 che perde la prima fila, e non basta recuperare 24 millesimi a Piastri nel terzo settore.
Per la Ferrari altre ottime indicazioni sono arrivate dal long run, soprattutto con Sainz, visto che Leclerc per il problema allo sterzo, ha potuto fare solo pochi giri nelle FP2. Sainz è stato più veloce di tre decimi di Piastri, e la SF-24 di nuovo superiore nella gestione gomme alla MCL38, con l’australiano che ha alzato molto i tempi nel finale dello stint. Passo gara che fa diventare la partenza molto importante per la Ferrari, con Leclerc che per completare l’opera e chiudere i conti pure con Baku, è chiamato a difendere la prima posizione, mentre Sainz cercherà di sfruttare i problemi al via della McLaren, per superare Piastri. Meglio del vincitore di Budapest anche la Red Bull, con Perez anche nel long run più a suo agio al volante della RB20 di Verstappen. Per l’olandese la gara di Baku è un’occasione importante per dare il colpo del ko al mondiale, e sarebbe fondamentale liberarsi subito di Perez e Russell. L’inglese nelle FP2 ha girato sul ritmo di Sainz, ma la sua simulazione gara non è stata effettuata nella seconda parte delle PL2, come hanno fatto i suoi avversari, mentre Hamilton non è riuscito nuovamente a tenere il passo del compagno di squadra. Altra variabile fondamentale del Gp d’Azerbaijan, è l’ingresso in pista della safety car in caso d’incidenti, che rende ancora più importante di Monza la strategia.