Gp Azerbaijan, Analisi gara: Ecco come Piastri ha battuto Leclerc

Charles Leclerc per la strategia sbagliata della Ferrari, ha visto sfumare la vittoria nel Gp d’Azerbaijan, con la McLaren che grazie alla magia di Oscar Piastri ha riscattato la sconfitta di Monza.

Oscar Piastri nel week end in cui avrebbe dovuto aiutare Lando Norris a vincere il mondiale, nel Gp d’Azerbaijan invece è arrivata la sua definitiva consacrazione. Il pilota della McLaren con un sorpasso magistrale e con una grande difesa e abilità nel corpo a corpo, ha ribaltato una gara che sembrava fino alla prima sosta nelle mani di Charles Leclerc, il quale non è riuscito a chiudere i conti con Baku. La Rossa non solo ha visto sfuggire il quarto successo stagionale, ma ha perso una grande occasione per ridurre il distacco dalla McLaren nella classifica costruttori. Se a tradire Leclerc è stato il muretto Ferrari, che a differenza di Monza non è stato perfetto nella strategia, e la troppa prudenza all’inizio del secondo stint, Carlos Sainz ha pagato la troppa foga per cercare di superare il compagno di squadra, toccando Sergio Perez. Ad approfittarne è stato Geroge Russell, che ha portato sul podio una Mercedes terza forza come a Zandvoort e Spa, e Norris che con una bella rimonta, ha permesso al Team di Woking di andare al comando della classifica costruttori, e di guadagnare qualche punto a Max Verstappen. Il leader del mondiale è stato protagonista di una delle sue peggiori prestazioni in Formula 1, perdendo come in qualifica nettamente il confronto con Perez.

La gara aveva visto un inizio dai due volti per la Ferrari. Leclerc prendeva la testa della corsa davanti a Piastri, mentre Sainz veniva superato da Perez. Il monegasco come possiamo vedere dai dati della telemetria di F1-TEMPO, gestisce le gomme fino all’ottavo giro, e va in fuga iniziando a martellare sull’1.48.4 basso, con Piastri che dopo avergli messo pressione come nelle FP2 è costretto ad alzare i suoi tempi, e nel primo stint accusa un gap di quattro decimi al giro. Leclerc come nelle qualifiche faceva la differenza nel T1 e T2, mentre all’australiano si avvicina Perez, che è più veloce di due decimi (1.48.6). Invece aveva perso contatto Sainz che con le medie ha faticato a tenere il passo di Leclerc, ma ha girato sull’1.48.8 come Piastri. Il vincitore di Melbourne comunque allunga su Verstappen, che superato Russell prendeva mezzo secondo al giro da Perez. Ancora più in difficoltà la Mercedes n.63 che era più lenta di un secondo di Leclerc, mentre Norris partito con le Hard ha un ritmo sull’1.49.0. La gomma dura deciderà la gara insieme al momento in cui i piloti sono stati richiamati ai box per il pit stop. La Ferrari decide di non rispondere alle soste di Red Bull e McLaren, con Leclerc che prima della sosta aveva un vantaggio di oltre sei secondi.

Invece all’uscita dai box si ritrova incollati Piastri e Perez, ed in questo momento la Rossa ed il poleman commettono un errore di valutazione, decidendo di non spingere subito convinti che, anche in caso di sorpasso sarebbe stato possibile riprendere la prima posizione. Tant’è che Leclerc non difende l’interno quando arriva l’attacco di Piastri, che al contrario non ascolta il suo ingegnere di pista, che gli chiedeva di non ripetere l’errore del primo stint quando per seguire il ferrarista ha rovinato le gomme. In questa fase la MCL38 dimostra di essere più efficiente della SF-24, e Leclerc avendo un gap di sei decimi all’ultimo intermedio, non guadagna quasi nulla in rettilineo a Piastri. L’aria sporca gli rovina le gomme, e pagandone il prezzo negli ultimi giri, mentre è Sainz a mostrare il vero potenziale della SF-24 con le Hard, e con un passo di 1.48.5, raggiunge con facilità il terzetto di testa. Lo spagnolo vedendo Leclerc in crisi, rompe gli indugi tentando un doppio sorpasso impossibile in quel punto, ed arriva il contatto con Perez, che regala il podio a Russell il quale grazie ad una Mercedes più competitiva con le mescole dure, ed in grado di avere lo stesso passo di Piastri, Leclerc e Perez, supera Verstappen, poi sorpassato anche da Norris.

Dal grafico del passo gara possiamo vedere come la Ferrari è stata la miglior vettura nel Gran Premio d’Azerbaijan, ed in grado di sfidare come a Monza la McLaren. La Scuderia di Maranello fra pochi giorni a Singapore potrà prendersi la rivincita, ma la lezione che deve trarne da Baku, è che per vincere le serve sempre il coraggio di Monza. La squadra di Andrea Stella rispetto ad altre corse in cui aveva la macchina più forte, ha ottimizzato il potenziale, conquistando anche il primo posto della classifica costruttori, ma con un problema in più, considerando il momento di forma di Piastri. Chi va via da Baku con il morale basso è la Red Bull, che con la sua crisi tecnica ha mandato in confusione anche Verstappen, e la Mercedes che da dopo la pausa estiva è tornata in difficoltà come ad inizio di stagione. Ingredienti che renderanno la gara di Yas Marina, fondamentale per il titolo piloti e costruttori, e dove vedremo se le gerarchie saranno le stesse di Baku.

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