Sebastian Vettel ritiene che la scelta di Mattia Binotto e della Ferrari di comunicargli il 12 Maggio che non gli sarebbe stato rinnovato il contratto, abbia condizionato la sua stagione.

Ad una settimana dall’ultima gara con la Ferrari, Vettel è tornato a parlare della mancata conferma prima dell’inizio del mondiale 2020, criticando il momento in cui gli è stata comunicata la decisione da parte di Mattia Binotto, che anche in questi giorni ha difeso il suo operato, ribadendo che era giusto avvisarlo in tempo per dargli la possibilità di trovare un’altra squadra.

Il tedesco come per tutto l’anno ha criticato il suo ex Team Principal, nel corso di un’intervista al giornale svizzero Blick. “La pandemia ci ha sicuramente sconvolti tutti più della pessima stagione con la Ferrari. Quando guidi in una squadra da sei anni, ci sono sempre cose che vanno bene o non vanno bene. Affrontiamo insieme la crisi, è normale. Ma se vieni licenziato il 12 maggio, due mesi prima dell’inizio della stagione, ciò non può non influire sulla tua autostima e motivazione”

Vettel ritiene che la Ferrari abbia sbagliato il momento in cui comunicargli che non sarebbe stato confermato. “Questo tipo di preavviso è effettivamente sbagliato. Semplicemente non hanno rinnovato il mio contratto. Avrei potuto fare lo stesso, all’epoca.  Ovviamente da quel giorno i segnali per la nuova stagione sono stati diversi rispetto agli anni precedenti. Ma ancora più tristi sono le prestazioni che sono state così brutte quest’anno. Non avevamo un’auto competitiva”.

Infine Vettel rivela che uno dei primi a chiamarlo quando ha saputo che non sarebbe rimasto in Ferrari, è stato Lewis Hamilton.” In quel momento mi ha chiamato Lewis Hamilton. Abbiamo avuto varie conversazioni e ci siamo scritti, mi ha motivato e mi ha incoraggiato a continuare. Alla fine sono arrivato alla conclusione che in me c’è ancora qualcosa che mi spinge a continuare. Per questo motivo ci sono stati dei contatti con l’Aston Martin“.

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