Il campione in carica di F2 e attuale pilota dell’Alfa Sauber, Charles Leclerc,si racconta facendo un piccolo bilancio dopo le prime sette gare corse in F1. Il pilota monegasco ritiene il salto di categoria tra la F2 e F1 molto più impegnativo di quanto egli stesso si aspettasse.

10 sono i punti raccolti da Charles Leclerc nelle prime 7 gare della stagione. Sicuramente un buon bottino di punti per un esordiente in F1, ma ciò che ha stupito del giovane pilota monegasco, è la maturità agonistica fino a qui dimostrata.

Nelle prime 3 gare della stagione era sembrato di vedere Charles subito in difficoltà: queste difficoltà fanno parte dell’inesperienza e considerando le differenze tra la categoria di F2 e quella di F1 e i pochi chilometri percorsi su una monoposto ibrida, sono giustificate. Eppure Leclerc, abituato allo stile di guida e ai set-up utilizzati e affinati quando correva verso i titoli “back-to-back” in GP3 e F2, ha voluto subito invertire la rotta.

I risultati sono arrivati subito e già alla quarta gara, in Azerbaijan, ha conquistato un sorprendete sesto posto, il suo primo piazzamento a punti in Formula 1 e anche il migliore fino a qui raccolto. Punti raccolti anche nella sua gara di casa a Monaco (10°) e nell’ultimo gran premio in Canada (10°). Tre piazzamenti a punti nelle prime sette gare dicono che la stagione fino a qui è più che positiva.

Secondo il pilota classe 1997, è stato sorprendente scoprire le grandi differenze che ci sono tra F2 e F1, rimarcando come sia un po’ “pazzo” il fatto di avere cosi tanti particolari e dettagli su cui i team devono lavorare. Inoltre sostiene di essersi maggiormente migliorato nelle sette gare nella formula maggiore che in tutto il resto della sua carriera agonistica nelle formule minori.

“Pur essendo in questo sport da quando avevo tre anni, non mi aspettavo che il salto fosse così grande”-ha detto Leclerc in una recente intervista-“Il numero delle procedure e i cambiamenti nello stile di guida, tutto, è un passo in avanti rispetto alle categorie inferiori”.

Analizzando il primo scorcio d

Risultati immagini per charles Leclerc 2018ella stagione 2018, Charles ammette che è stata necessaria qualche gara di “apprendimento”prima di poter capire appieno tutte le funzionalità della monoposto.

“All’inizio è stato difficile per me. Forse quello che avrei voluto capire più rapidamente è la macchina, ma due gare, diciamo tre, per imparare completamente il tutto non è stato un problema grave ma se potessi cambiare qualcosa, questa sarebbe la cosa che avrei cambiato”.

Il giovane monegasco ha poi descritto la diversità di approccio ai weekend che ha dovuto adottare in questo suo primo anno da debuttante in F1, confrontandola con quella abitualmente usata in F2.

“Il fine settimana nel complesso è molto diverso, molto più impegnativo con i media e tutto nel complesso, ma l’obiettivo è lo stesso: fare il miglior lavoro possibile in macchina.Devi imparare a  lavorare con così tante persone, e per me è stato abbastanza difficile all’inizio. Quando ero in F2  parlavo solo con una persona, il mio ingegnere, ma qui ci sono così tante persone che si prendono cura di aree più piccole e più specifiche di quelle che si hanno in F2 e quindi ci vuole un po ‘di tempo per abituarsi.”

Con il salto di categoria, il problema legato alla gestione gomme non sembra essere stato evidenziato particolarmente dal giovane talento della Ferrari Driver Accademy, il quale in GP3 e F2 ha già utilizzato le gomme Pirelli con un alto degrado e affrontato i primi pit stop già in F2.

Ciò che invece sembra essere un fattore negativo presente in F2 è il non impiego della tecnologia ibrida, che ormai svolge un ruolo chiave in Formula 1, visto l’enorme sviluppo delle PU e l’ottimizzazione della parte elettrica. Eppure nell’unico anno in cui ha partecipato e vinto la F2, il monegasco ha considerato l’esperienza dell’anno scorso fondamentale, una “grande preparazione” in vista del debutto in F1.

“La gestione degli pneumatici è allo stesso livello della F2, ma poi, oltre a questo, bisogna tener sotto controllo l’energia utilizzata dalla parte ibrida della PU. È necessario considerare quando usare l’energia,mentre si sta combattendo con altri piloti che hanno molta più esperienza”.

Giuly Bellani

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