L’edizione numero 86 della 24 Ore di Le Mans non sarà ricordata positivamente dagli equipaggi della Ferrari in classe GTE-Pro. Una buona dose di sfortuna, unitamente all’impossibilità di lottare ad armi pari con gli altri costruttori a causa di un Balance of Performance (BOP) poco ragionevole, hanno tenuto le 488 GTE del team AF Corse lontano dal podio. Meglio è andata in classe GTE-Am dalla quale sono arrivati due piazzamenti sul podio grazie ai team Spirit Of Race e Keating Motorsports–Risi Competizione.
GTE-Pro. Nella classe GTE-Pro la gara è stata immediatamente condizionata dagli eventi. Una foratura nel corso della terza ora di gara ha costretto James Calado a rientrare a velocità limitata dalla chicane Michelin fino al box, perdendo praticamente un giro. La prima fase di Safety Car ha poi spaccato il gruppo in tre tronconi, con la Porsche 92 unica dietro la Safety Car A, tutto il resto delle vetture GT bloccato alle spalle della vettura B e la 51 costretta ad accodarsi alla Safety Car C. Questo ha tagliato fuori dal gruppo di testa i campioni del mondo Calado e Pier Guidi insieme a Daniel Serra. La vettura 71 nella neutralizzazione successiva ha invece accusato un problema allo splitter anteriore, danneggiato dal detrito di un’auto incidentata che ha costretto il team a sostituirlo perdendo svariati giri. La 488 GTE è rimasta in gara e ha attraversato il traguardo in decima posizione raccogliendo punti per il campionato. A beneficiare della Safety Car è invece stato l’equipaggio della vettura 52 che con Antonio Giovinazzi, Pipo Derani e Toni Vilander è riuscito addirittura ad occupare la seconda posizione. Nel corso della notte Calado, Pier Guidi e Serra hanno girato come metronomi risalendo fino alla sesta posizione prima di retrocedere all’ottava per un problema ad un ammortizzatore. Il piazzamento però vale come un quinto posto in termini di punti, dato che solo le vetture iscritte al FIA World Endurance Championship ne possono raccogliere. La vettura 52 è invece incappata in tre stop&go per eccesso di velocità ma ha concluso al sesto posto. La vittoria è andata a Christensen-Estre-Vanthoor sulla Porsche 92.
GTE-Am. La classe GTE-Am ha visto come di consueto i team clienti della Ferrari grandi protagonisti. Anche in questa classe la Porsche ha sfruttato al meglio la configurazione favorevole imposta dai regolamenti, ma i team Spirit of Race, Keating Motorsport–Risi Competizione e JMW Motorsport, poi attardato da una serie di problemi, sono stati della partita. Giancarlo Fisichella è partito come un leone, riuscendo addirittura a prendere il comando della corsa prima di doversi accontentare di lottare per un posto sul podio quando la vettura numero 77 di Campbell-Ried-Andlauer è riuscita ad avvantaggiarsi in maniera decisiva. Dopo un inizio difficile l’equipaggio del Keating Motorsports è riuscito a rimontare in maniera perfetta grazie a stint solidissimi di Ben Keating, Jeroen Bleekemolen e Lucas Stolz. Nel finale un errore di Keating ha regalato a Flohr, Castellacci e Fisichella la seconda posizione ma il piazzamento sul podio non è mai stato in discussione. La Ferrari di JMW Motosport (MacNeil-Griffin-Segal) si è piazzata quinta mentre quella di Clearwater Racing (Griffin-Mok-Sawa) è stata ottava, davanti alla 488 GTE di MR Racing (Ishikawa-Beretta-Cheever III). La vittoria assoluta è andata alla Toyota di Alonso-Nakajima-Buemi.