Il G.P. di Monaco disputato Domenica scorsa, ha sancito in via definitiva che la Ferrari è una seria candidata (insieme a Mercedes), anzi a questo punto forse la favorita, alla vittoria finale di questo Campionato 2017.

Alzi la mano chi avrebbe pronosticato, alla vigilia di questa stagione, una Ferrari in testa ad entrambe le classifiche iridate dopo 6 gare disputate e soprattutto dopo un 2016 alquanto deludente, che non lasciava intravedere nessuna luce in fondo al tunnel.

Durante il lungo inverno senza F1, tutti a parlare, anzi forse sparlare, senza nessuna cognizione di causa, di una Rossa in crisi, in smobilitazione, via il D.T. Allison sostituito alla meno peggio da un “motorista” di lunga militanza in Rosso, Mattia Binotto, un Seb Vettel sempre più scontento e depresso (e in scadenza di contratto a fine 2017) dopo l’ultima deludente stagione e pronto a cambiare aria, nel caso in cui le cattive premesse si fossero materializzate come nel peggiore degli incubi.

Il comparto tecnico, in mano ad un manipolo di incapaci (senza offesa) Tecnici sbarbatelli (in primis i semi sconosciuti Cardile e Sanchez), alle prese con un’auto già sbagliata ancor prima di scendere in pista, con un’ombra inquietante, come quella del super consulente Rory Byrne, venuto a salvare la baracca, fino ad una Ferrari versione “B” già pronta, per correggere gli errori di progetto della nuova nata, la SF70H !!!

In questo quadro di incertezza tutta Italiana, una certezza, senza sé e senza ma, una Mercedes, magari non dominante come le ultime 3 stagioni, ma sempre e comunque davanti.

Pronti via ed ecco invece che accade l’inspiegabile, l’irrazionale, l’inatteso; con il Team Campione del mondo che si ritrova nello scomodo e inedito ruolo di inseguitrice.

A Maranello hanno clamorosamente indovinato (i sopracitati incapaci giovanissimi Tecnici) il progetto della nuova Ferrari mentre dalle parti di Brackley hanno forse osato troppo, facendo il passo (in tutti i sensi) più lungo della gamba.

Fonte @Mercedes-amg

Ed eccoci qui allora, in questo inizio d’Estate, alla vigilia del 7° appuntamento iridato, in Canada, su uno dei circuiti tanto favorevoli a Lewis Hamilton, il Gilles Villeneuve di Montreal, dove l’Anglo-Caraibico ha già trionfato per ben 5 volte.

Si Lewis, il Pilota “condannato” sempre e comunque a vincere e convincere, altrimenti sai che noia con le solite storie del suo stile di vita, come causa dei suoi alti e bassi.

I party, le donne, i comportamenti da Rock Star tutto social, i mille viaggi e gli eventi vari sparsi in giro per il mondo, ecco che dall’Ambasciatore perfetto per la F1, come ebbe a dire Bernie Ecclestone, ci si aspetta un pronto riscatto, dopo l’opaca prova di Montecarlo, dovuta soprattutto al cronico problema nell’utilizzo delle gomme a mescola Ultra soft.

Problema che si era già evidenziato a Sochi, dove Lewis, anche rispetto soprattutto al Compagno Valtteri Bottas, aveva dimostrato parecchie difficoltà a far rendere al meglio, la gamma di mescole più soffici, portate quest’anno dalla Pirelli e che il corposo l’upgrade introdotto dalla Mercedes sulla W08 a Barcellona, sembrava aver risolto.

In Mercedes invece, sembra che ancora non abbiano effettivamente capito il motivo per cui Lewis, non sia riuscito a far lavorare gli pneumatici più soffici, nella giusta “finestra” di utilizzo, provocando sulla W08 un fastidiosissimo sovrasterzo.

 

Inutile nasconderlo, nel Team di Wolff e Lauda c’è preoccupazione, nonostante la W08 dia la netta sensazione di avere un potenziale incredibile, ma lungi dall’essere ancora tirato del fuori del tutto, e un margine di sviluppo probabilmente più ampio della rivale Ferrari.

La vettura di Hamilton e Bottas, ha dimostrato in questo primo scorcio di Campionato un comportamento alquanto discontinuo e imprevedibile (auto difficile da guidare e affetta da sottosterzo e sovrasterzo) che varia da tracciato a tracciato e a seconda del tipo di pneumatico utilizzato, dimostrando di essere anche fin troppo sensibile ai cambi di set up (vedasi differenza tra la PL1 e PL2 a Monaco), che spesso mandano fuori strada gli Ingegneri del Team, compromettendo i normali programmi di lavoro che si svolgono durante le prove libere.

I più maligni sostengono che molto probabilmente a Brackley si aspettavano (non lo diranno mai, ma il miglioramento alla luce del risultato di Monaco non è poi stato così netto) migliori riscontri dal pacchetto aerodinamico introdotto a Barcellona.

Modifiche così corpose che a prima vista avevano suscitato stupore e timore ai rivali, avendo fatto credere che in Mercedes avessero trovato un qualcosa di “inedito” per sbaragliare la concorrenza, ma che all’atto pratico ha cambiato ben poco le prestazioni e gli equilibri di questa Stagione. (leggi articolo sugli aggiornamenti Mercedes)

Una vettura “B” praticamente, che nella gara vinta in Spagna aveva fatto credere che  fossero stati finalmente risolti i cronici problemi di utilizzo e degrado gomme, ma che la gara nel Principato ha ancor di più evidenziato, soprattutto con Hamilton, non aiutato in questo forse dal suo stile di guida troppo aggressivo.

 

 

Dopo le sconfitte più clamorose, parte sempre la caccia alle spiegazioni, dalle più ovvie alle più irrazionali, ed è in questo clima di incertezza che i ben informati sostengono che la partenza del D.T. Paddy Lowe è il vero problema del Team, che sarà ancor di più penalizzato, soprattutto nell’arco di un periodo medio lungo, durante la  stagione, in cui l’equilibrio nella lotta Ferrari / Mercedes, potrebbe “spezzarsi” ed avvantaggiare uno o l’altro, anche e soprattutto grazie alla frenetica e costosissima corsa allo sviluppo delle rispettive auto.

A non convincere ancora sarebbe l’interazione tra il nuovo D.T. esecutivo James Allison e il gruppo Tecnico capitanato da Aldo Costa.

Servirà un certo periodo di tempo affinché il buon Allison possa realmente “imporsi” all’interno del Pool di Tecnici, e a conferma di ciò, è il fatto che il corposo Upgrade di Barcellona, sia stato deliberato ancor prima dell’arrivo di quest’ultimo a Brackley (Ai primi di Marzo).

Alla luce di ciò viene forse da chiedersi, sé non fosse stato meglio per Mercedes la promozione a D.T. di personalità qualificate e già presenti ed integrate in una organizzazione fin qui perfetta, e che in passato hanno già ricoperto quel ruolo, basti pensare ad Aldo Costa (ci sperava a diventare D.T. e forse in lui c’è un po’ di

malcontento) o allo stesso Geoff Willis, che da anni ormai conoscono la metodologia interna al Team.

Insomma forse non si sarebbe perso il tempo necessario che occorrerà ad Allison per inserirsi in una struttura già ben definita e collaudata, e che potrebbe inevitabilmente rallentare il processo di sviluppo della W08, in questo l’ex Direttore Tecnico Ferrari avrà tutto da perdere.

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Fonte @mercedes-Amg

In questo caso vengono alla mente le dichiarazioni rilasciate qualche tempo fa da Eric Boullier, attuale Racing Director McLaren e che con Allison aveva lavorato ai tempi della Lotus; “ Allison è un Tecnico bravo, un eccellente D.T. anche sé non velocissimo, ha bisogno di tempo per implementare il suo metodo.

Caratterialmente non ama essere messo sotto pressione, a volte tende ad interpretare le critiche come attacchi alla sua persona “.

In questo quadro così incerto (Per Mercedes soprattutto), ecco che siamo alla vigilia di un G.P. del Canada che sa già da ultima spiaggia per gli argentati; sé Vettel e la Ferrari dovessero sbancare anche Montreal, andando a sgretolare ancor di più le fragili certezze della Mercedes, molto probabilmente il Titolo prenderebbe già la strada di Maranello,

 

ma sé Mercedes ed Hamilton dovessero ripetere l’exploit di Barcellona, allora avremmo la quasi certezza che il confronto, quello tanto agognato Seb / Lewis, si protrarrà fino all’ultima curva di Abu Dhabi.

 

 

                                                                                                                   Davide Cacciotto

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