Pierre Waché, Direttore Tecnico di Red Bull, ha illustrato il processo che ha portato la Red Bull ad adottare concetti innovativi sulla RB20.

Nonostante il dominio della scorsa stagione, nella quale ha conquistato la vittoria in tutte le gare tranne una, la Red Bull non si è seduta sugli allori. La RB20 che scenderà in pista nel 2024 rappresenta una vettura ricca di interessanti innovazioni tecniche, alcune delle quali richiamano i concept utilizzati dalla Mercedes nel 2022 e nel 2023. I particolari più evidenti sono gli imponenti cannoni sul cofano motore e la presa d’aria verticale sotto a quella classica, che adesso ha un labbro superiore più lungo di quello inferiore. A giudicare da quanto visto nei test prestagionali, con la RB20 la scuderia di Milton Keynes sembra aver realizzato un altro capolavoro che, come illustrato da Pierre Waché, è frutto di un processo decisionale ben preciso.

“Non ci trovo ironia nell’aver adottato delle soluzioni di Mercedes.” – ha esordito il Direttore Tecnico della Red Bull, raggiunto da Motorsport.com“La vedo in un’altra maniera: bisogna cercare di mettere da parte le emozioni nelle scelte di design, perché la prima reazione è sempre pensare che è meglio adottare le proprie idee. Ad un certo punto, però, bisogna fare un passo indietro e chiedersi se il cronometro e i dati danno risposte differenti, e quindi fare esperimenti e optare per la miglior soluzione. E’ umano preferire le proprie idee, ma è anche pericoloso perché bisogna seguire un criterio, che per noi è scegliere ciò che è meglio per la monoposto. Poi, bisogna aggiungere che le due scelte non sono proprio uguali: una è assai meglio dell’altra.”

Waché ha inoltre spiegato che la Red Bull si è presa un rischio calcolato con la RB20: “La decisione è stata presa sulla base di simulazioni e dati. Sapevamo di dover migliorare molto perché gli altri si sarebbero avvicinati, e sapevamo che il concept sarebbe arrivato ad una fase di stallo in termini di sviluppo. Forse non saremmo arrivati ad uno stallo completo, ma per avere un ritmo di sviluppo diverso bisogna prendere più rischi, quindi abbiamo deciso molto presto di cambiare. E’ un’evoluzione per quanto riguarda il modo di migliorare la monoposto ed è un impulso che ci ha dato la libertà di cambiare strategia nel complesso. Non si tratta di una scommessa, ma di un rischio, che è una cosa diversa perché non è basato su cose che non conosciamo. Cambiare e andare in una nuova direzione è più rischioso di mantenere le vecchie soluzioni. Dopo bisogna fare di tutto per minimizzare i rischi, e devo dire che il reparto di aerodinamica ha fatto un lavoro eccellente.”

Foto: Red Bull Content Pool

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