L’accordo fra la Ferrari-Fia ha creato diversi malumori negli altri team, in particolare Mercedes e Red Bull anche se al momento non hanno preso una posizione ufficiale.
Sopratutto quello che ha lasciato perplessi i rivali della Ferrari, è non poter sapere in quanto l’analisi rimarrà segreta se la power unit del Cavallino nel 2019 era illegale.
Quello che sta emergendo in queste ore, su come è partita l’inchiesta della Federazione fa ricordare la spy story del 2007.
Infatti secondo Leo Turrini e Giorgio Terruzzi è stata una talpa, a fornire informazioni alla Fia sulla power unit del Cavallino e non una protesta delle altre squadre, a far partire l’indagine.
Sarebbe stato un ex Ferrari o ancora al lavoro a Maranello, a dare documenti esclusivi sul motore della SF90 ad una persona esterna che ha poi fatto da tramite, con la Fia .
A Maranello una situazione del genere non è nuova, tredici anni fa fu Nigel Stepney prima a sabotare le vetture di Raikkonen e Massa e poi dare alla Mclaren i disegni della F2007.
Quella vicenda costò l’azzeramento dei punti nel mondiale costruttori alla scuderia di Woking, che poi perse anche il titoli piloti vinto da Raikkonen.
#21Ottobre 2007
Kimi Raikkonen è Campione del Mondo 🏆🎉#Hamilton, #Alonso e #Raikkonen si giocano il Titolo 🌎#Lewis rimonta fino alla 7^ posizione, #Kimi vince la gara 🇫🇮💪
È l’ultimo Mondiale piloti della #Ferrari 🔴🏆#SkyMotori pic.twitter.com/Nse8jlYIXd— Sky Sport F1 (@SkySportF1) October 21, 2018
Se la stampa estera continua ad attaccare la Fia di opacità, ed a sostenere che le difficoltà della SF1000 viste nei test sono associabili a questa situazione, in questi giorni sta emergendo un cambio dei rapporti fra Ferrari e Mercedes.
Durante la scorsa stagione fu la Red Bull ad essere più dura contro la Ferrari, ma l’accordo fra Binotto–Camilleri e Liberty per il 2021, ha causato un raffreddamento delle relazioni con le Frecce d’Argento.
Infatti il team principal e amministratore delegato hanno ottenuto dagli americani, oltre a mantenere il diritto di veto e un importante fetta dei ricavi delle F1, il no ad un ruolo di Toto Wolff in Liberty Media.