L’incidente tra Alonso e Russell in Australia continua a far discutere, come dimostrano le opinioni contrastanti dei vari piloti in griglia.

Il weekend del GP del Giappone è ormai iniziato, ma molte questioni inerenti alla gara di Melbourne continuano a tenere banco. Il tema più caldo è senza dubbio l’incidente di George Russell al penultimo giro dell’ultimo Gran Premio: l’inglese è infatti finito a muro in seguito ad una manovra che i commissari hanno definito “potenzialmente pericolosa” ed “erratica” da parte di Fernando Alonso. Come emerge dalle immagini e dalla telemetria, lo spagnolo ha frenato, scalato marcia e poi accelerato di nuovo sul rettilineo che collega le Curve 5 e 6, cogliendo di sorpresa il pilota della Mercedes, il quale si trovava a circa mezzo secondo. Il fatto che Alonso sia stato penalizzato nonostante le due vetture non si siano toccate ha diviso le opinioni tra la ritiene corretta e chi invece la considera ingiusta.

Russell Mercedes F1
Foto: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

Russell ha sottolineato in Conferenza Stampa che una mancata penalità avrebbe potuto alterare le regole d’ingaggio tra i piloti: “Come ho detto dopo la gara, sono stato colto di sorpresa. Sul rettilineo stavo guardando il volante e modificando alcuni settaggi, come facciamo tutti durante il giro. Quando ho spostato lo sguardo sulla pista, ero attaccato a Fernando ed ormai era troppo tardi, quindi sono finito a muro. Penso che se non fosse stato penalizzato si sarebbe aperto un vaso di Pandora sia per noi sia per le categorie propedeutiche. Avremmo messo in questione se è permesso o meno frenare in rettilineo, cambiare marcia e poi accelerare, effettuando una manovra semi-erratica. Nulla di personale contro Fernando, probabilmente la sua manovra ha avuto conseguenze più grandi del dovuto. Tuttavia, se non fosse stato penalizzato, forse si sarebbe dato strada alla possibilità di frenare in pieno rettilineo.”

Seppur accettando la sanzione, Alonso si è detto contrario alla decisione dei commissari: “La penalità è stata sorprendente, ma non possiamo farci nulla. Dobbiamo accettarla e andare avanti. Non siamo obbligati a guidare per 57 giri sempre alla stessa maniera, perché a volte bisogna risparmiare il carburante, gestire le gomme e ricaricare la batteria. A volte si entra in curva lentamente apposta per dare il DRS alla macchina che sta dietro per una questione strategica. Sono tutte tattiche normali e che non cambieranno mai nel motorsport. Questa penalità è stata un caso isolato e non penso che sarà mai più assegnata. Credo che se Russell non fosse finito a muro, non l’avrebbero mai inflitta. Se ciò fosse accaduto ad Abu Dhabi, dove ci sono vie di fuga in asfalto, George sarebbe rientrato in pista pochi metri dopo e avrebbe riprovato a superarmi senza problemi al giro o al rettilineo successivo.”

leclerc
Foto: Scuderia Ferrari Media Centre

Le opinioni differenti dei protagonisti dell’incidente si sono tradotte in punti di vista molto contrastanti nel paddock. Tra i piloti che concordano con Russell c’è Charles Leclerc: “E’ una manovra che noi piloti facciamo, ma non così esageratamente. Fernando è andato oltre il limite in Australia e doveva essere penalizzato. Penso che ci sia qualcosa da rivedere per quanto riguarda l’applicazione della penalità, dato che ha perso solo due posizioni. Ho sempre pensato che penalizzare in posizioni fosse più corretto di aggiungere tempo di gara, perché a seconda della dinamica della corsa possono emergere delle incongruenze”. Anche Sergio Pérez ha criticato la manovra di Alonso, invitando però i commissari ad essere coerenti con l’assegnazione di queste penalità: “Credo che sia stata una manovra oltre il limite e non necessaria. Temo però che la prossima settimana possa accadere qualcosa d’identico e che non ci siano sanzioni. Si fa fatica a mantenere decisioni omogenee.”

Per i piloti della McLaren, invece, la penalità inflitta ad Alonso è ingiustificata. “Fernando ha fatto una manovra strana ed estrema…” – ha affermato Lando Norris “…ma non è nemmeno lontanamente paragonabile ad un brake test. Non so esattamente se abbia frenato e scalato marcia in rettilineo, ma in ogni caso non doveva essere penalizzato e George avrebbe dovuto aspettarselo. Non mi piace commentare su questi fatti, ma per me è chiaro. L’incidente tra Max ed Hamilton [Gedda 2021, ndr] fu un brake test, questo no. Fernando ha cercato di giocare d’astuzia come suo solito, e George è stato preso di sorpresa. Non è stata una manovra aggressiva: erano distanti 100 metri e la velocità di avvicinamento ad una macchina più lenta ha colto George impreparato”. Per Oscar Piastri invece: “[…] Si crea un precedente molto complesso, perché è stata inflitta una penalità senza un contatto. L’avrei capita se George fosse stato obbligato ad uscire di pista per schivare Fernando, che però ha solo provocato una perdita di carico nell’aria turbolenta. La penalità mi ha sorpreso.”

sainz Ferrari
Foto: Scuderia Ferrari Media Centre

Il tema su cui tutti concordano è la necessità di modificare la barriera all’esterno di Curva 6, il cui posizionamento porta le vetture a rimbalzare in piena traiettoria dopo un incidente. Carlos Sainz è stato il più eloquente a riguardo: “Quella curva dev’essere modificata, l’ho già detto nel briefing dello scorso anno. Non è la prima volta che in seguito ad una collisione una macchina torna in pista, fermandosi appena dopo una curva cieca da percorrere a 250 km/h. Gli ultimi incidenti che abbiamo visto lì, anche in altre categorie, non mi sono piaciuti. E’ una curva bellissima da fare in qualifica, ma non mi dà quella sensazione di sicurezza. In troppe circostanze durante una gara abbiamo visto delle monoposto rimbalzare in piena traiettoria”. Tutti questi temi, come ha confermato Max Verstappen, sono oggetto di discussione nei briefing dei piloti a Suzuka.

Foto copertina: Alessandro Martellotta per Newsf1.it

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