Tra le caratteristiche del circuito di Baku, vi è l’erogazione della potenza elettrica, unita poi alle strategie di recupero e allo sviluppo destinato al rettilineo conclusivo della pista lungo 2,2 km.

Su questo particolare punto, i team sono chiamati a giocare con le ali, affinché si cerchi una bassa resistenza all’avanzamento per attaccare e difendersi.

Importante, dunque, la configurazione aerodinamica insieme alla spinta del motore. Più comunemente chiamata: ERS.

Su questo aspetto la Ferrari sta lavorando tanto affinché quel rettilineo dove i rivali vanno forte, non rappresenti una dura prova da affrontare. Gli sviluppi portati a Barcellona pare abbiano funzionato, ma ora a Baku ci sarà una risposta più o meno definitiva.

La F1-75 si troverà molto a suo agio grazie alle tante curve lente del primo e del secondo settore. Nicola Bariselli, manager delle operazioni in pista legate alla power unit, ha commentato:

“Baku è un circuito cittadino ma con grandi anomalie. È sicuramente atipico perché prevede, oltre alle normali curve a 90 gradi, una parte da bassissima velocità, ma anche rettifili particolarmente lunghi”.

Date le caratteristiche del circuito, la power unit deve essere versatile: deve infatti mettere i piloti in condizione di avere una buona guidabilità nel misto e nel lento, senza però che ci siano sprechi di energia, che è invece tutta necessaria per affrontare i lunghi rettilinei. Anche la potenza pura è sicuramente fondamentale, specie per le doti di accelerazione che sono richieste in uscita delle tante curve a bassa velocità, sia nella ricerca del giro secco che in gara”

I principali obiettivi saranno esser forti in staccata, con una monoposto stabile, fortissimi in trazione per limitare il surriscaldamento delle gomme posteriori, a basse velocità e, sull’arco medio con un carico basso, per la configurazione a ridotto carico.

Tracciatura a parte, Bariselli sottolinea anche la variabile meteo. Non tanto per la pioggia, piuttosto, per il vento: 

“Le condizioni ambientali hanno un impatto rilevante sull’ottimizzazione del pacchetto vettura/power unit. In particolare, le variazioni di intensità e direzione del vento possono portare a condizioni di funzionamento diverse sia a livello di velocità di percorrenza delle curve che durata del rettilineo. Potete immaginare facilmente quanto cambi la prestazione, per esempio sul rettilineo finale, se il vento è in coda o frontale. La differenza è misurabile in diversi decimi di secondo”. 

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