Sviluppo accelerato sulla RB15 in vista della prima gara della stagione

A Melbourne inizierà un nuovo capitolo per la Red Bull in F1. Dal 2007 infatti, il team di Milton Keynes ha sempre utilizzato i propulsori forniti dalla Renault sulle proprie monoposto, un’accoppiata che ha portato ad un poker di titoli piloti e costruttori tra il 2010 ed il 2013 con Sebastian Vettel a farla da padrone. Dopo alcune stagioni in cui il rapporto con il fornitore transalpino è andato sempre più peggiorando, la squadra di Christian Horner ha accettato la scommessa Honda. La power unit giapponese è stata accuratamente testata sulla Toro Rosso lo scorso anno ed ha passato l’esame, convincendo i vertici della Red Bull ad utilizzarla quest’anno.

Dal punto di vista telaistico, la RB15 sembra nata bene. La creatura di Adrian Newey ha confermato le sue ottime doti nella gestione delle gomme, cosa che aveva reso i bibitari i più forti nelle ultime gare della passata stagione. Appare comunque chiaro che la vettura è ancora dietro a Ferrari e Mercedes, ma per tentare di sopperire a questo ritardo sin da Melbourne, verranno montati gli aggiornamenti aerodinamici previsti per il GP della Cina a Shanghai. A parlarne è stato Helmut Marko al canale Servus TV, da qualche stagione sponsor della squadra che compare anche sulla livrea della macchina.

”Abbiamo anticipato le parti che erano programmate per la terza gara, dato che Adrian Newey ha voluto fortemente che fossero introdotte già qui in Australia. Ritengo la RB15 la migliore e più costosa monoposto della storia Red Bull in termini di efficienza e raffinatezza tecnica di ogni singolo particolare. Tutti siamo convinti sin dal primo giorno di lavoro sulla vettura che ora abbiamo nuovamente la possibilità di giocarsi qualcosa di molto importante. Abbiamo avuto dei test impeccabili anche dal punto di vista della power unit, sono infondate le voci negative che arrivano contro la Honda. Abbiamo più potenza e questo ci fa credere che potremo crescere. Le quattro vittorie dello scorso anno ci fanno dire che nel 2019 puntiamo ad ottenerne realisticamente cinque, ma ne vorremmo di più”.

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