Max Verstappen con la rimonta nel Gp di Miami ha demolito Sergio Perez, mentre la Ferrari è stata autrice di un grande passo indietro rispetto a Baku, con una SF-23 sempre più Dottor Jekyll  e Mr Hyde.

Nuovo show di Max Verstappen nel Gp di Miami. L’olandese con l’ennesima rimonta della sua carriera, non solo ha conquistato la terza vittoria stagionale, ma ha smontato le velleità di lottare per il titolo del compagno di squadra. Infatti Sergio Perez non ha sfruttato una grande occasione, nonostante la partenza dalla pole, ed è stato costretto a subire un brutto colpo da ko accontentandosi di completare la doppietta della Red Bull. La RB19 su un tracciato molto tecnico e difficile, ha annichilito le speranze degli avversari di ridurre il gap, visti i distacchi rifilati al traguardo. Invece prestazione negativa per la Ferrari lontana dai livelli di Baku, ed ancora una volta la SF-23 si è comportata in pista in maniera diversa rispetto alle qualifiche e durante la corsa. Carlos Sainz e Charles Leclerc oltre a non poter lottare per il podio con Fernando Alonso, hanno tagliato la bandiera a scacchi dietro alle Mercedes, che all’opposto della Ferrari in gara sono più competitive, che sul giro secco.

1 STINT

Il capolavoro di Verstappen nasce come possiamo vedere dal grafico, dal primo stint. In poche tornate anche se è partito con le Hard, si sbarazza con un doppio sorpasso di Leclerc e Magnussen, poi di Russell e Sainz. Da quel momento Verstappen inizia ad inanellare giri veloci, riducendo il distacco da Perez e Alonso, e facendo la differenza come ha fatto in tutto il week end, tranne che in Q3. Proprio da questo momento Verstappen fa una magia. La RB19 con Perez non sembra quella macchina superiore alle altre sul passo, come nelle FP2, e soffrendo anche di problemi di graining, e non riesce ad allungare nemmeno su Alonso e Sainz. Il contrario succede con Verstappen, che mette in evidenza le solite qualità della Red Bull, costanza nel ritmo gara e gentilezza sui pneumatici, che gli permettono di fare la sosta al 45° giro. Prima parte di corsa dai due volti per la Ferrari, con Sainz che ha un buon passo nonostante sia stato a lungo nella scia di Alonso, gestisce bene le gomme, dando la sensazione che la SF-23 con gli aggiornamenti sia migliorata anche in gara. Invece Leclerc va subito in crisi, subendo il controsorpasso di Magnussen e girando su tempi molto alti, anche per un assetto estremo che non ha dato i frutti che sperava in corsa.

La Red Bull nel secondo stint come le Mercedes dell’era ibrida, appena mette le Hard crea un abbisso fra lei e i rivali. Verstappen grazie a quanto fatto nel primo stint, esce dai box a soli due secondi da Perez, e ci mette poco a raggiungerlo. Perez prova a difendersi, ma deve alzare bandiera bianca nel corso del 47° giro, quando Verstappen si prende la leadership. Invece la seconda parte di gara diventa un incubo per la Ferrari, che con gomma bianca come già successo in Bahrain e Arabia Saudita crolla. Sainz che con undercut aveva superato Alonso, viene penalizzato di cinque secondi per aver superato i limiti di velocità in pit lane. Lo spagnolo quando torna va in difficoltà, non trovando lo stesso feeling con le medie con la SF-23, e non per i soliti problemi di degrado, ma per una macchina che non ha più la prestazione che aveva con le medie. Situazione simile per Leclerc che pur avvicinandosi al passo del compagno di squadra, è alle prese anche con problemi di saltellamento della SF-23 e viene superato da Hamilton.

PASSO GARA

Come possiamo vedere dal grafico del passo gara, per la Ferrari il campanello d’allarme non viene da una Red Bull che al momento sembra fare un campionato a parte, o dall‘Aston Martin di Alonso e dalle Mercedes che le sono tornate davanti. Il dato più preoccupante che viene dal Gp di Miami, è di una SF-23 che ha avuto un comportamento opposto a quello di Baku, bene nella prima parte di gara male nella seconda. Se in Azerbaijan la SF-23 con il serbatoio pieno soprattutto in curva soffriva rispetto alle qualifiche, ma negli ultimi giri aveva dimostrato di avere prestazione, in Florida è stato il contrario. Se a questo aggiungiamo, che raramente in Formula 1 si è vista una macchina andare bene in qualifica e poi essere molto lenta in gara, si capisce che per i tecnici della Ferrari la SF-23 stia diventando sempre più un mistero indecifrabile. Proprio per questo gli aggiornamenti che saranno portati a Imola e Barcellona saranno importantissimi, perché nel caso in cui si avranno i soli alti bassi fra Sabato e Domenica, .non solo bisognerà già iniziare a pensare al 2024, ma far partire quella rivoluzione tecnica che è stata rinviata troppo a lungo in questi anni.

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