Ferrari F1 SF.25
Ferrari F1 SF.25 Foto Credits Media Ferrari e Pirelli

F1 – Ferrari SF25: rivoluzione, eredità e una stagione da capire

F1 Ferrari SF25: Genesi di una Rivoluzione Tecnica

La nascita della F1 Ferrari SF25 non è stata né semplice né lineare. In molti si sono chiesti perché a Maranello non si sia puntato su un’evoluzione della già competitiva SF24, preferendo invece una rottura con il passato, proprio nell’ultimo anno di continuità regolamentare prima del cambio previsto nel 2026. La risposta, come spesso accade in Formula 1, non è univoca ma risiede in un intreccio di fattori tecnici, strategici e regolamentari.

Aggiornamenti Ferrari SF24 B
Aggiornamenti Ferrari SF24 B

La SF24 si era presentata in pista con buone credenziali: una vettura ben bilanciata meccanicamente e competitiva dal punto di vista aerodinamico, seconda solo a una dominante Red Bull RB20, e davanti a rivali del calibro di McLaren MCL38 e Mercedes W15. Tuttavia, già a Imola, nel maggio 2024, si è registrato un primo segnale d’allarme: il pacchetto di aggiornamenti introdotto non ha portato i benefici sperati. La situazione è peggiorata a Barcellona, dove, nonostante alcuni correttivi, la monoposto ha iniziato a soffrire di porpoising e ha perso coerenza nella sua mappa aerodinamica.

Ferrari F1 cardile
Ferrari F1 cardile

In questo contesto si inserisce un cambiamento chiave: l’addio del progettista Enrico Cardile, avvenuto nel luglio 2024. Eppure, è proprio nella primavera di quell’anno che la SF25 comincia a prendere forma. Le vetture per l’anno successivo, infatti, iniziano ad essere disegnate tra aprile e maggio, e il progetto 2025 nasce dunque in un periodo particolarmente delicato per la Scuderia.

Non va dimenticato che la SF24 era già stata concepita come una monoposto “di transizione”, in attesa della rivoluzione prevista per il 2025. I limiti evidenziati nella prima parte del 2024 hanno spinto Cardile a optare per una svolta progettuale netta. Durante la pausa estiva, Ferrari aggiorna il tappeto scorrevole della Galleria del Vento: un passaggio cruciale, che consente di calibrare meglio gli aggiornamenti successivi e che permette alla Scuderia di lottare per il Titolo Costruttori fino all’ultima gara ad Abu Dhabi.

Tuttavia, la SF25 nasce prima di questo aggiornamento alla Galleria del Vento e perde il suo “padre” tecnico proprio nel momento in cui gli strumenti di sviluppo diventano finalmente affidabili. È lecito ipotizzare che tutto ciò abbia contribuito alle difficoltà riscontrate a inizio stagione.

Fondo Ferrari Las Vegas
Fondo Ferrari Las Vegas Foto Credit Fabrega e Alessandro Martellotta

Nel frattempo, a Las Vegas, durante le prove libere del weekend del novembre 2024, Ferrari introduce un fondo sperimentale sulla SF24, concepito proprio in ottica SF25. Lo scopo era validare la correlazione tra simulazioni e dati in pista. Ma lo stesso weekend segna anche l’entrata in vigore di una nuova Direttiva Tecnica della FIA, che impone limiti più severi all’usura del fondo, estendendo il vincolo di 1 mm anche alle piastrelle metalliche utilizzate per proteggere l’asse in resina.

La Direttiva colpisce in particolare tre team: Ferrari, Mercedes e Haas, tutti caratterizzati da una filosofia progettuale basata su una meccanica più “morbida”, contrapposta alla rigidità strutturale adottata da McLaren e Red Bull. Una soluzione che migliora la trazione nei tratti lenti ma espone al rischio di un’usura eccessiva del fondo, come già evidenziato nel 2023 ad Austin, quando Hamilton e Leclerc furono squalificati per irregolarità al plank.

Proprio per questo, alcuni osservatori ritengono che la SF25 nasca per recuperare il concept originario della F1-75, ovvero una monoposto capace di girare molto bassa, con una meccanica cedevole e un fondo dotato di piastrelle protettive evolute. Ma la Direttiva FIA di fine 2024 ha probabilmente costretto Ferrari ad alzare la propria vettura più di quanto previsto, alterando il comportamento atteso in fase progettuale.

La SF25, dunque, non è semplicemente frutto di un errore o di una scelta isolata. È il risultato di una concatenazione di eventi: aggiornamenti inefficaci, cambiamenti regolamentari, un cambio alla guida tecnica, e soprattutto una scommessa progettuale nata in un momento di transizione. Capire le sue difficoltà significa comprendere la complessità di una Formula 1 dove ogni millimetro, regolamentare e tecnico, può fare la differenza tra una stagione vincente e una da rincorrere.

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