Charles Leclerc rompe la maledizione sulla pista di casa, domina e porta la Ferrari sul gradino più alto del podio dopo sette anni dall’ultimo successo nel principato.
La notizia del fine settimana monegasco non è solo il risultato, quanto la performance della Red Bull, con Max Verstappen relegato addirittura in sesta posizione al traguardo. Cosa succede al team campione del mondo? Qualcosa sta cambiando in questo mondiale?
Oggi parleremo di questi temi in compagnia ancora una volta dell’ingegnere Riccardo Romanelli.
Come prima domanda chiediamo all’ingegnere cosa ne pensa del GP di Monaco disputato Domenica e della seconda vittoria stagionale per la Ferrari
La gara noiosa e avara di azione e colpi di scena ha rispettato i pronostici e per Romanelli la vittoria Ferrari dopo un weekend partito molto bene sin dal Venerdì, non ha rappresentato una grande sorpresa. L’ingegnere infatti si aspettava una rossa molto competitiva in grado di battere i team rivali sulle stradine del principato.
Insieme al team di Maranello, anche Mclaren conferma gli importanti progressi messi in luce nelle uscite precedenti. Segnali di ripresa secondo il nostro ospite anche per Mercedes che ha concluso al quinto e settimo posto con George Russell e Lewis Hamilton a scortare Max Verstappen nel corso dell’intero Gran Premio.
Tema di giornata oltre alla vittoria del pilota di casa è la prestazione Red Bull, che si è dimostrata sotto tono e a questo punto non più una novità, visti gli ultimi weekend dove erano già sembrati in difficoltà.
Ora chiediamo a Romanelli cosa ne pensa della vittoria Ferrari dal punto di vista degli umori all’interno del team e cosa può cambiare per il resto della stagione.
Charles Leclerc e Ferrari hanno dominato l’intero weekend e nonostante la difficoltà nel sorpassare, bisogna essere bravi e costanti per riuscire a portare a termine 78 giri tra i Guard Rail di Montecarlo al comando e senza commettere errori. L’ingegnere cita l’episodio nel quale Ayrton Senna nel 1988 commise un errore che lo portò a terminare anzitempo quella che era una gara, come Leclerc di dominio e dall’esito apparentemente scontato.
Al di là del dominio di Leclerc, cambiare l’umore della squadra e la direzione del campionato è un’altra cosa, quello che però ci racconta la prestazione di Ferrari è la capacità di destreggiarsi al meglio in un tracciato tortuoso con l’aggiunta di un carico aerodinamico importante e una trazione molto buona che sicuramente può dare speranze per le performance future.
Red Bull ha perso il suo vantaggio tecnico? Il mondiale è effettivamente riaperto?
Dopo alcuni segnali percepiti a Miami, dove è arrivata la prima vittima di Lando Norris su Mclaren, le difficoltà di Imola, dove il team austriaco è tornato al successo grazie all’impresa di Verstappen, a Monaco c’è stato un importante crollo di prestazione che effettivamente sembra aprire il campionato a nuovi scenari. Chiediamo al nostro ospite cosa ne pensa delle difficoltà dei campioni del mondo e se queste siano effettivamente veritiere o se una volta finiti i circuiti sfavorevoli torneremo ad assistere al dominio di inizio stagione.
Già nella gara precedente ad Imola, Red Bull aveva rispecchiato alcune difficoltà e Lando Norris con qualche giro in più avrebbe anche potuto sopravanzare l’olandese. Nel weekend di Montecarlo sono emerse le difficoltà che Red Bull non ha scoperto ne palesato solo in questa stagione. La rigidità della vettura, non in grado di assorbire le sconnesse stradine di Monaco e gli alti cordoli incontrati negli ultimi weekend mostrano che ora il team non ha più il margine tale da poter evitare di sfruttare al massimo tutte le piste e laddove vi siano delle debolezze della vettura, ora risaltano molto più che in passato.
Quale potrebbe essere il problema della RB20?
Il punto focale sul quale Romanelli porta l’attenzione riguarda però un altro aspetto. Viene difficile capire come gli avversari con qualche step evolutivo siano riusciti a colmare il gap di Inizio stagione, cosa che negli anni precedenti non si verificava. Anzi dopo un inizio di stagione con un dato margine sui team rivali, Red Bull è sempre cresciuta di livello nel corso della stagione.
Oggi, alla luce degli ultimi gran premi, seppur è possibile che la curva di miglioramento del team leader si sia abbassata molto, perché raggiunto quasi il limite di sviluppo, è vera anche un’altra possibilità. L’ingegnere apre ad un’ipotesi che ci tiene a specificare non sia la verità certa, ma che porta a degli interessanti spunti. Red Bull potrebbe aver riscontrato dei dati poco incoraggianti dal punto di vista dell’affidabilità e perciò abbia deciso di scendere con le mappature della Power Unit. Anche il contributo dell’ibrido che Red Bull ha voluto portare in alcuni settori come fatto ad Imola e a Montecarlo è segno che volessero sfruttare la velocità in certi punti del tracciato.
Il prossimo Gran premio a Montreal, in Canada, rappresenterà un test fondamentale, perché ancora una volta servirà poco drag per massimizzare la velocità nei tratti rettilinei, ma saranno presenti punti di frenata molto importanti e cambi di direzione ad alta velocità come ad Imola. Se i distacchi tra Red Bull, Mclaren e Ferrari dovessero risultare nuovamente molto contenuti come nelle ultime gare, allora si potrebbe realmente iniziare a pensare a nuovi scenari per il proseguo della stagione.
L’ipotetico problema di affidabilità della Power Unit potrebbe riguardare il lato termico e quindi il raffreddamento. Quest’anno la scelta di conformazione delle prese d’aria molto ristrette e dei radiatori dove arriva l’aria per abbassare la temperatura del propulsore potrebbe aver portato a non ottimizzare il raffreddamento della PU.
Un’altra possibilità riguarda lo sviluppo intrapreso, dal punto di vista dinamico la strada che stanno seguendo può aver portato ad un setting sbagliato che ancora risulta da correggere.
Riguardo alle voci recenti che insinuano una mancanza di correlazione tra i dati del simulatore e le prestazioni in pista, il nostro ospite non si trova totalmente d’accordo. Seppure il simulatore Red Bull non sia più così recente e sia in programma di essere evoluto nei prossimi anni, risulta difficile parlare di mancanza di correlazione visti i risultati mostrati dai test in avanti. Il team campione non ha mostrato certe carenze né ai test in Bahrain, né nelle prime gare e perciò è più facile ipotizzare quanto spiegato in precedenza riguardo l’affidabilità.
La Ferrari che vince così a Montecarlo può sognare per il futuro?
Romanelli che si era già detto in precedenza poco sorpreso dalle performance di Leclerc a Monaco, reputa la SF-24 un’ottima base per i futuri sviluppi. Il pilota monegasco, divenuto il secondo “principe” di Montecarlo questa Domenica, aveva già parlato degli aggiornamenti portati ad Imola, spiegando come per valutarli non sarebbero bastate né la gara italiana né quella appena disputata. Tuttavia questa Ferrari mostra importanti prestazioni e secondo Romanelli dovrebbe andare forte anche in Canada, eventualità che qual ora dovesse verificarsi, aprirebbe davvero a scenari importanti per il campionato in corso.
Ringraziamo Riccardo Romanelli per il suo prezioso contributo e vi rimandiamo alla puntata di Race Tech dal quale questo video trae le considerazioni principali. COme sempre trovate Rac Tech e gli altri format sul canale You Tube