AERODINAMICA: DIFFERENZE TRA AUTO LENTE E AUTO VELOCI NEL PADDOCK.
Dopo Spa ci attende Monza che per certi versi, guardando all’aerodinamica, è simile. Anche sul circuito italiano la velocità è fondamentale e si è visto un netto divario tra le prime in classifica e il resto del gruppo. Ricordiamo che quest’anno il resto del gruppo comprende anche Ferrari.
Che dire: sapendo che ci attende un altro appuntamento ad alte percorrenze, e immaginando altre situazioni simili possibili in futuro, si veda il circuito di Sahkir “ovale”, serve fare il punto.
Dove si trovano ad oggi le scuderie? Cosa serve alla Ferrari per andare più veloce?
Di seguito una carrellata dei punti forti delle tante squadre che sono riuscite a sopravanzare la rossa durante il gp del Belgio. Non fosse che qualcuno a Maranello leggesse il nostro sito…
LA FERRARI
Innanzi tutto lei, la macchina del cavallino:
vediamo subito la differenza tra le più lente sue rivali: Haas e Alfa Romeo.
Nonostante la loro lentezza, hanno pregi che la rossa non possiede, ma che potrebbe copiare.
HAAS
La macchina della scuderia americana mostra un naso più sottile. Vedi foto precedente. Sembra cosa da poco, ma sappiate che proprio sui fianchi di questo passa l’aria che va al cucchiaio: capirete che non è poco. Questo porta certamente più deportanza. Infatti, come si può anche notare dalla foto precedente, l’ala anteriore sembra più scarica. Come detto, perché parte del carico arriva da un altro elemento di aiuto.
Non solo, la Haas (come Mercedes e Racing point) adotta raddrizzatori a profilo chiuso attorno alle prese d’aria. In questo senso, pettina il flusso con maggiore efficienza: abbiamo sempre detto che le estremità generano vortici dannosi per l’aerodinamica. Permettere che questi si generino dissipa energia utile per avere più velocità. Un profilo chiuso, come si può intuire, non ha estremità o bordi scoperti esposti al flusso. Ciò significa assenza di turbolenze inutili.
Sappiamo inoltre che altre estremità sono soggette a creazione di vortici: i bordi del musetto, e questo ci porta alla Alfa Romeo.
ALFA ROMEO
La Alfa Romeo mostra il vantaggio del naso più sottile già visto su Haas ed anzi, lo amplifica bucandolo. Così, l’apporto di aria sul cucchiaio è massimo e la deportanza ne guadagna. L’Alfa Romeo, infatti, sembra anche lei molto scarica sull’ala frontale, rispetto alla Ferrari.
Inoltre, come anticipato, ospita due deviatori di flusso sull’estremità del musetto. Sono quelli che riportano in linea il flusso il quale, da quella zona in poi, genererebbe i tanto indesiderati vortici. Su Ferrari mancano da sempre…
AERODINAMICA E AUTO VELOCI
Inutile e lapalissiano dirlo: tutte hanno il musetto stretto. Le recenti scoperte lascerebbero intuire che è meno invaso sul flusso, creando meno resistenza…Valli a capire.
In questo senso, tutte e tre riescono ad estremizzare l’apertura dell’ingresso del cucchiaio: cosa non fattibile usando musetti larghi. Questo perché i piloni di sostegno delle ali si sovrappongono ad esso. Quello Renault poi è esagerato.
Tutte e tre mostrano raddrizzatori sull’estremità superiore del musetto, perché abbiamo già detto che in questo modo si riducono di molto i vortici che, una volta creati, circonderebbero gran parte della vettura.
La Mercedes mostra raddrizzatori a profilo chiuso attorno alle prese d’aria, ma anche la Racing Point incuriosisce. Come vedete, solo la paratia verticale ha un lato libero affacciato sul flusso. la porzione di raddrizzatore orizzontale e più vicina all’imbocco del condotto di raffreddamento è a profilo chiuso. Qua non si generano vortici. Molto bella questa soluzione.
Un aspetto che incuriosisce, inoltre, è il fatto che il profilo alare anteriore non si raddrizza sui lati esterni, ma mantiene un angolo di incidenza ancora molto elevato. Questo aspetto non ha nulla a che fare con le tre auto lente precedentemente analizzate. Me lo spiego in questo modo:
Vista la grande difficoltà nel deviare il flusso verso l’esterno prima delle ruote anteriori, a causa di deviatori non più ammessi dal 2019, hanno deciso di non provarci nemmeno. Molto meglio deviare l’aria verso l’alto producendo deportanza.
Pensateci: il flusso viene comunque spostato e deviato prima che incontri le ruote sterzanti, ma intanto aiuta anche a creare carico aggiuntivo al suolo. Intanto, urterebbe comunque in grande quantità lo pneumatico.
DIFFERENZE DI AERODINAMICA: CONCLUSIONE
Ci sono nette differenze tra auto lente e auto veloci. Alcuni aspetti vantaggiosi si ripetono sulle vetture più prestanti, mentre ci sono elementi comuni tra le meno performanti.
Inoltre, vista la grande difficoltà di Ferrari contro Haas e Alfa Romeo, il problema della rossa non può più solo essere ricondotto al motore (di fatto era lo stesso per tutte e tre): La differenza aerodinamica è ben visibile. Questo rimarca il ritardo del team del cavallino anche sull’aerodinamica e il motore non è più solo un problema, bensì un alibi.
A Monza, senza miglioramenti AERODINAMICI, la situazione sarà pure peggiore.
A presto dall’ing. Alberto Aimar.