La difficile giornata di ieri della Ferrari F1 pone la definitiva pietra tombale sulla stagione 2022 della rossa. Una stagione cominciata sotto le più rosee aspettative, specie dopo i primi trionfali gran premi, ma naufragata dopo metà campionato a causa di errori di strategia, problemi di affidabilità e sfortune varie.

La performance mostrata dalla F1-75 in Messico ha messo in evidenza un grosso problema di sviluppo della vettura che la Ferrari F1 si porta dietro ormai da anni, e che, insieme all’introduzione della TD039, ha contribuito a eclissare totalmente la stagione del cavallino rampante.

“Oggi abbiamo fatto tutto il possibile per ottenere il miglior risultato possibile”, ha dichiarato Carlos Sainz, giunto quinto al termine del Gran Premio di Città del Messico. “Sfortunatamente non avevamo il ritmo, quindi il quinto posto era il massimo a cui potevamo puntare. Da parte mia, nonostante il quadro generale, ho fatto una buona gara e il feeling con la vettura è stato positivo questo weekend. Cercheremo di farci trovare pronti per le ultime due gare”.

Leclerc, che ha concluso in sesta posizione alle spalle del compagno di squadra, ha invece commentato:

“È stata una gara solitaria per me e Carlos. Eravamo più veloci delle macchine di metà classifica ma più lenti di quelle di testa. Siamo rimasti fedeli alla nostra strategia, ci siamo concentrati su noi stessi e abbiamo ottenuto il massimo dal nostro pacchetto. Ma eravamo troppo lontani e dobbiamo capire su cosa lavorare per migliorare. Come sempre è stato fantastico vedere tutti i fan qui a Città del Messico e sentire la loro passione”.

Ma se la rassegnazione nelle parole dei piloti è palpabile, lo stesso non si può dire per quelle di Mattia Binotto.

Il team principal svizzero è apparso infatti più sorpreso che deluso al termine del Gran Premio, indicando la power unit come principale responsabile per la debacle messicana:

“Sicuramente è stato un weekend molto difficile, e lo è stato fin dalla qualifica di ieri, dove eravamo molto più indietro rispetto al solito. Oggi la gara ha semplicemente sottolineato il fatto che questa settimana non eravamo a nostro agio con la pista e la nostra prestazione non è stata eccezionale. Senza dubbio il compromesso a cui siamo dovuti scendere in termini di power unit ci ha impedito di estrarre il massimo dalle nostre prestazioni. Non credo che ciò abbia bisogno di essere spiegato. Il bilanciamento non era eccezionale e la gara nemmeno, questo è qualcosa che ora dobbiamo guardare e a cui non sappiamo dare una risposta chiara. Sono sicuro che nel debriefing i piloti sapranno spiegarmi al meglio perché la macchina non andava e qual era il motivo. Ma al momento non abbiamo una spiegazione”.

Il problema power unit a cui Binotto fa riferimento risiede nella struttura del propulsore della scuderia di Maranello, il cui turbo ha una forma estremamente piccola e che, in un circuito situato a 2,2 km dal livello del mare come quello messicano, impedisce al motore di respirare perfettamente. Per questo motivo la Ferrari ha deciso di abbassare la potenza della propria power unit per questo weekend, evitando di incorrere in ulteriori rotture.

“Abbiamo provato a ridurre il carico aerodinamico nelle FP2”, ha proseguito Binotto, “ma poi siamo tornati al livello massimo di carico. In termini di turbo non siamo così efficienti, non avevamo la possibilità di utilizzare la massima potenza qui. Charles e Carlos hanno fatto del loro meglio, e il duello che hanno avuto nelle prime curve è stato condotto in maniera esemplare”.

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