Ferrari F1 – I test pre stagionali proseguono sul circuito del Bahrein, e se la Red Bull continua a far parlare di se per le ottime prestazioni registrate, il cavallino è ugualmente sulla bocca di tutti per le insolite soluzioni che stiamo visionando in questi primi due giorni, ieri mattina un muso deformato dell’ala anteriore insieme al nuovo S-duct.

Sempre ieri, ma nel pomeriggio, la SF23 di Charles Leclerc è stata avvistata in pista con una soluzione apparentemente bizzarra, ma in realtà già utilizzata tra gli anni ’80 e ’90 in F1: all’ala anteriore del monegasco erano agganciati dei montati che collegavano il musetto anteriore all’ala vera e propria con tanto di telecamere annesse puntate verso l’interno dell’ala anteriore e verso il suolo.

Questi supporti potrebbero sembrare una strana novità, ma in realtà vennero introdotti già alla fine degli anni ’80 con la Benetton B189, la stessa progettata da Rory Byrne, che si sarebbe poi trasferito proprio in Ferrari all’epoca del periodo d’oro con Michael Schumacher, Rory tornò poi a Maranello per sviluppare proprio la F1-75 dello scorso anno sfruttando le sue competenze e conoscenze in merito all’effetto suolo.

Ad ogni modo, i montanti che abbiamo visto attaccati alla F1 di Leclerc servirebbero a monitorare la distanza dell’ala anteriore da terra riuscendo potenzialmente (almeno questo dovrebbe essere l’obiettivo) ad ottenere informazioni in merito al comportamento di questa parte dell’auto che è vitale in quanto genera la grande maggioranza del carico aerodinamico.

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